Il climate doomism è un nuovo fenomeno culturale (in espansione tra i giovani) secondo cui non esistono soluzioni possibili per risolvere il problema del cambiamento climatico
Per “climate doomers” si indicano quelle persone che sono convinte che non ci sia più nulla da poter fare per evitare i danni irreparabili del cambiamento climatico. Insomma, un gruppo di persone che reputa inutile lottare contro il surriscaldamento globale perché crede che ogni sforzo sia vano, che non ci sia più tempo per salvare il Pianeta. Del resto, sono sempre più numerose le notizie inquietanti che mostrano quanto sia grave la condizione climatica mondiale: dall’innalzamento del livello dei mari, all’aumento delle temperature (il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre!), fino ad arrivare a conseguenze estreme dell’azione umana come le piogge di plastica sul monte Fuji. Non deve allora meravigliare che sempre più persone accolgano una visione “doomista” della situazione, il problema è che questo approccio rischia di creare non pochi danni. Vediamo di capire perché.
Climate Doomer: una risposta all’ansia
Li si potrebbe definire degli inguaribili pessimisti (c’è anche chi parla di nichilismo climatico), ma la verità è decisamente più complessa. I doomers, infatti, sono spesso persone estremamente sensibili rispetto alle tematiche ambientali, individui che vivono con tale preoccupazione il cambiamento climatico da attuare un distaccamento emotivo che consente loro di “tirare i remi in barca” e accettare l’idea che il (triste) destino del pianeta sia già scritto. Dietro la scelta di un climate doomer, insomma, si nasconde quasi sempre un forte stato di ansia per un evento percepito come catastrofico ed inevitabile, condizione che poi si trasforma in rassegnazione ed accettazione passiva.
Ciò che ciascun climte doomer sa benissimo, quindi, è quanto sia grave la condizione in cui versa la nostra biosfera. Una realtà innegabile e certamente vicina (sappiamo, per esempio, che l’Europa si scalda prima degli altri continenti) che diventa, però, la ragione di un disimpegno estremamente dannoso.
Climate Doomer: perché sono un problema
I doomers rappresentano un problema non indifferente per la lotta al cambiamento climatico perché, pur partendo da posizioni diametralmente opposte, finiscono per attuare gli stessi comportamenti dei negazionisti. Un fenomeno, quello del climate dooming, che coinvolge soprattutto le nuove generazioni e trova ampia diffusione su social come TikTok e Instagram, dove numerosi influencer spiegano l’inutilità degli sforzi e delle rinunce necessari per salvare il clima mondiale. Il tutto, come si è detto, a causa dell’enorme sentimento di impotenza che ogni climate doomer prova di fronte agli stravolgimenti ambientali a cui il mondo si trova ad assistere sempre di più anno dopo anno.
Climate Doomism: un fenomeno culturale
È evidente come il cambiamento climatico stia investendo la cultura del XXI secolo (soprattutto quella giovanile), basti pensare ai tanti neologismi che sono nati proprio per raccontare la catastrofe ambientale con cui il mondo di sta confrontando. Così, al pari della eco-ansia, il climate doomism si inserisce perfettamente in questo processo di cambiamento.
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_Matteo Donisi