Sicuro di saper leggere bene le date di scadenza? I prodotti di marca sono meglio di quelli private label? Conviene fare la lista della spesa? Ecco alcuni consigli utili per risparmiare e inquinare meno
Ormai è un fatto noto: gli italiani sono molto attenti al consumo sostenibile e cercano di fare la spesa in modo intelligente e green. Un popolo, quello dello Stivale, che è evidentemente abituato a riempire il carrello riflettendo accuratamente su come, quanto e dove spendere. Una ricerca di Altroconsumo riassume qualche trucco interessante per fare la spesa evitando inutili sprechi (alimentari e di denaro).
Fa bene al portafogli, fa bene all’ambiente
Spesso risparmio economico fa rima con sostenibilità ambientale. Gli sprechi alimentari, infatti, rappresentano non solo un grave problema per l’ambiente e un pericoloso carburante per il consumismo dilagante, ma anche un evitabile dispendio di denaro. Una realtà, come si diceva, ben nota ai cittadini italiani, visto che solo pochi mesi fa una interessante ricerca Google mostrava come questi orientino le loro scelte di acquisto in base a parametri relativi alla sostenibilità ambientale e alla lotta agli sprechi.
Ma cosa possiamo fare nel concreto? Quello stilato da Altroconsumo è un decalogo di consigli per risparmiare: 10 suggerimenti su come fare una spesa intelligente, che eviti a monte di includere prodotti che poi finiscono nel cassonetto, magari dopo averli strapagati. I “trucchi” sono molto diversi tra loro, vanno dal fare la spesa a stomaco pieno, al non dare per scontato che discount significhi minore qualità, fino allo scegliere con attenzione il punto vendita in cui spendere. Vediamo i più rilevanti.
Fai sempre la lista della spesa
Sì, la vecchia lista della spesa è più importante di quel che sembra. Sapere con chiarezza “cosa serve e cosa no”, infatti, è fondamentale per evitare di comprare inutili “doppioni” (che poi potremmo avere difficoltà a consumare prima della scadenza). La lista della spesa ci aiuta a prevenire gli sprechi a monte, evitando di acquistare prodotti superflui che, soprattutto se facilmente deperibili, finiscono quasi sempre per divenire un rifiuto (con danno all’ambiente e al portafogli). A questa buona abitudine si può associare anche una pianificazione settimanale dei pasti, così si vanno a ridurre ancora di più gli sprechi e si possono regolare meglio la varietà e la salubrità della propria dieta.
Impara a leggere bene le date di scadenza
Già abbiamo spiegato perché la data di scadenza può dar vita a inutili sprechi alimentari. Pochi lo sanno, ma molti prodotti che quotidianamente finiscono nella spazzatura potevano invece essere consumati. Per questo saper leggere correttamente le diverse diciture è fondamentale per evitare sprechi:
- Da consumare preferibilmente entro: in questo caso la data di scadenza non indica il giorno a decorrere dal quale consumare quel prodotto può essere pericoloso per la salute. L’avverbio “preferibilmente” sta proprio ad indicare che dopo la data di scadenza il prodotto non diventa nocivo, semplicemente perde parte delle proprie proprietà nutritive o modifica lievemente il proprio sapore;
- Da consumare entro: in questo caso il termine è perentorio, oltre la data di scadenza il prodotto potrebbe divenire potenzialmente nocivo.
Se date un’occhiata alla vostra dispensa, scoprirete che moltissimi prodotti non freschi riportano la prima dicitura e che pertanto non devono necessariamente essere buttati allo scoccare del giorno indicato.
Non scegliere sempre i prodotti di marca
A finire nel mirino di Altroconsumo sono anche i prodotti di marca. Dopo aver testato oltre 250 prodotti differenti, infatti, la piattaforma ha stabilito che nel 70% dei casi i prodotti di qualità migliore (e spesso anche con un miglior rapporto qualità prezzo) sono i cosiddetti private label (quelli con il marchio del supermercato). Comparandoli, infatti, a quelli dei brand più affermati, questi ultimi risultavano essere quasi sempre migliori e certamente più convenienti.
Compra prodotti di stagione e guarda il prezzo “al chilo”
Anche acquistare prodotti di stagione permette di risparmiare, inoltre incentiva lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali. Sono soprattutto la frutta e la verdura ad avere una precisa stagionalità: acquistare prodotti del territorio, a filiera corta e stagionali, permette di spendere meno e di incoraggiare un mercato più green di quello della grande distribuzione. Un ultimo consiglio è quello di verificare sempre il prezzo “al chilo” (obbligatorio per legge). Solo così si può capire realmente quale prodotto sia più conveniente, senza lasciarsi distrarre dai diversi formati del packaging che, oltre a far male alla natura, spesso nascondono brutte sorprese per il portafoglio.
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_Matteo Donisi