Prendersi cura di un animale e godere della sua compagnia può alleviare stress e malesseri
Oltre a migliorare l’umore, gli animali possono essere alleati preziosi per alleviare i dolori delle malattie, per questo da anni tante strutture sanitarie adottano la pet therapy, una terapia particolare che si affianca a quelle ordinarie e che prevede l’interazione dei pazienti malati con gli animali.
La pet therapy: qualche informazione preliminare
Si tratta di una pratica che si è sviluppata in Gran Bretagna negli anni Cinquanta e che si è allargata verso altri Paesi. Oggi viene adottata negli ospedali, nelle carceri, nelle comunità di recupero e nelle residenze per anziani. Il rapporto con gli animali allenta le tensioni e migliora la qualità della vita del paziente proprio perché, unita alle cure tradizionali, lo rende parte attiva in un progetto, capace di prendersi cura di un altro essere vivente. La comunicazione con un animale abbassa la pressione, riduce il cortisolo, mentre aumenta la serotonina (ormone del benessere) e l’ossitocina (cellula del cervello che riduce l’ansia).
Ovviamente gli animali da terapia vengono controllati costantemente per ridurre al minimo il rischio di zoonosi trasmissibili.
Gli animali e il loro contributo al benessere
Nonostante rappresenti una cura complementare a quelle ordinarie, come abbiamo detto la pet therapy è in grado di offrire effetti positivi a chi la sperimena. L’animale che si presta meglio alla pet therapy è il cane. Spesso affidandosi as associazioni di volontari o addestratori, molte strutture permettono ai propri pazienti di tenere in braccio o di accarezzare i cani nei momenti di riposo da soli o in compagnia. In Italia, l’Ospedale San Donato di Arezzo per i propri pazienti oncologici ha messo a disposizione Frida, (Golden Retriever), Eloise, Bella (Jack russel), Letizia (Cocker Spaniel), ormai vere e proprie mascotte.
Ma gli animali possono essere di aiuto anche per ridurre gli effetti negativi dell’Alzhaimer e della demenza senile e diverse residenze socio-sanitarie hanno aggiunto la pet therapy alle cure per i loro ospiti. Per una persona anziana la comunicazione con un animale rappresenta un’occasione per sentirsi partecipe e gratificata perché rispetto alle altre azioni quotidiane non richiede sforzi di linguaggio o di memoria. Poi, se il paziente in passato ha avuto un animale, può rievocare ricordi piacevoli.
Tutte dimostrazioni che gli animali possono alleggerire le sofferenze di chi soffre di gravi malattie.
La pet therapy per il benessere dei giovanissimi e degli anziani
Gli adolescenti sono tra le fasce che hanno sofferto di più della pandemia a causa delle scuole chiuse per mesi e del distanziamento sociale, che hanno causato disturbi come l’ansia o la depressione di cui tuttora soffrono. Ebbene, l’interazione con un animale in un contesto naturale come quello di una campagna o di un bosco può migliorare le capacità relazionali perché non produce stress emotivi, ma rilassa i nervi. Assieme a educatori e psicologi, tante associazioni organizzano sedute di pet therapy con asini o cavalli destinate a bambini e adolescenti con disagi psicologici per riportarli alla serenità e iniziare così un percorso di miglioramento.
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_Matteo Melani