L’87% dei consumatori italiani tiene conto della sostenibilità nelle decisioni di acquisto. Un primato tra le economie avanzate. Ma spendono anche di più per prodotti sostenibili?
I risultati sono quelli del report “Consumers Are Key to Taking Green Mainstream” di Boston Consulting Group e mostrano con chiarezza le buone intenzioni degli italiani, non sempre dai fatti quando si tratta di spendere di più per prodotti green. Una considerazione che vale comunque per tutti i mercati considerati nel report.
Sostenibilità: consumatori sempre più esigenti
Per le abitazioni si può optare per un microimpianto eolico o solare. Rispetto a quelli tradizionali, non necessitano di permessi perché hanno potenza inferiore a 800 W e, naturalmente, occupano molto meno spazio. Si possono installare in tutti punti esterni della casa, dal tetto al balcone. Una tendenza già marcatissima nei Paesi del Nord Europa, dove tantissimi utenti da tempo si sono dotati di kit solari o eolici, e che in Italia guardiamo con curiosità. Ma è una soluzione davvero conveniente? Questa è la domanda più gettonata.
L’energia del sole e del vento per tutti
Una delle considerazioni legate ai risultati è che emerge una certa confusione nei consumatori quando sul proprio ruolo nella lotta ai cambiamento climatico. Ancora più importante, il 70% degli italiani intervistati si dichiara disilluso e considera l’impegno sul fronte ambientale delle aziende come uno strumento orientato alla vendita. Greenwashing, per dirla con il termine corretto.
Il report mette in luce due fasce interessanti di consumatori: quelli pronti a comprare prodotti e servizi sostenibili ma non a prezzi maggiorati e quelli già rodati dal punto di vista dei comportamenti green (differenziata in testa). Due fasce interessanti soprattutto per le aziende stesse, che in qualche modo devono trovare la chiave per intercettarle, considerando che prodotti e servizi green hanno un Net Promoter Score più elevato rispetto agli altri. In altre parole, i consumatori vanno incoraggiati dai brand e vanno fidelizzati con nuove strategie.
Le differenze tra settori e tra Paesi
I settori merceologici non sono tutti uguali. In alcuni il tasso di adozione di alternative green è più elevato, ad esempio il 60% dei consumatori presta già parecchia attenzione alla sostenibilità quando acquista prodotti per la casa, mentre tende a prestarne meno quando si tratta di mobilità: un non entusiasmante 39% prova a ridurre le emissioni usando meno un veicolo privato e acquistando auto più piccole o a impatto ridotto.
Evidente anche la differenza da Paese a Paese. La tendenza appena illustrata si riscontra tipicamente anche in Italia, dove le persone tendono a spendere di più quando si tratta di prodotti per la casa più rispettosi dell’ambiente, al momento della scelta del fornitore di energia e nella ristorazione, mentre tendono a badare meno al fattore sostenibilità quandosi parla di veicoli privati, viaggi di lavoro e generi alimentari al dettaglio. In Cina, un po’ a sorpresa, l’attenzione più alta verso la sostenibilità si riscontra nei settori della cosmesi e delle auto; in Brasile verso i dispositivi quali pc e tablet.
Proprio sulla base di queste differenza i brand devono modellare le proprie strategie e mostrarsi capaci di adattare i prodotti, superando il greenwashing e “passando ai fatti”, anche considerando che la svolta in chiave sostenibile, dati alla mano, conviene.
Consumare sostenibile è anche lotta agli sprechi:
leggi qui l’idea dei supermercati inglesi
_Andrea Solari