Nel mondo la produzione di rifiuti aumenta di anno in anno. La bellezza, però, consente ad arredi, oggetti e vestiti di design di essere riutilizzati secondo i principi dell’economia circolare
Secondo il rapporto della World Bank, nel 2050 l’umanità produrrà 3,88 miliardi di tonnellate di rifiuti. La maggior parte di questi, pur essendo prodotti in Occidente, finiscono nelle agghiaccianti città-spazzatura del Terzo Mono, dove milioni di persone “lavorano” in condizioni disumane per stoccare e lavorare materiali spesso nocivi. Per far fronte a questa emergenza, nel mondo si studiano modi sempre diversi per ridurre i consumi secondo il modello dell’economia circolare, materia che nel 2020 è stata oggetto di un piano d’azione presentato dalla Commissione europea al fine di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e preservare le materie prime presenti sul Pianeta.
Com’è noto uno dei principi su cui si fonda l’economia circolare è quello di riutilizzare i beni di consumo per allungarne la vita ed evitare che diventino spazzatura, un approccio rivoluzionario nell’epoca dell’obsolescenza programmata che può essere incentivato e sostenuto, strano ma vero, dalla bellezza.
Design ed economia circolare, tre esempi
Sembra uno slogan, ma il design può allungare la vita dei prodotti poiché gli conferisce un valore duraturo nel tempo, in perfetta antitesi con la produzione massificata e dozzinale dell’approccio “usa e getta”. Vediamo alcuni esempi concreti di come ciò avvenga.
- Drexcode, per esempio, si presenta come un guardaroba virtuale in cui gli utenti possono condividere capi di abbigliamento di design evitando di acquistare abiti che, dopo un paio di utilizzi, sono destinati a riempire gli armadi (prima) e i cestini dei rifiuti (dopo). Drexcode, in sintesi, è un enorme negozio virtuale che consente di noleggiare abiti di seconda mano, in piena coerenza con i principi su cui si fonda l’economia circolare.
- NonSiButtaViaNiente, invece, è una piattaforma di sharing che consente di condividere oggetti di scena e allestimenti teatrali e museali. Questo tipo di prodotti, infatti, è quasi sempre destinato ad essere buttato dopo il periodo di utilizzo. NonSiButtaViaNiente consente di evitare sprechi inutili, allungando la vita di oggetti di pregio e valore, realizzati da artisti e artigiani fortemente specializzati.
- Deesup, infine, è una piattaforma che consente agli utenti di vendere i loro arredi di design destinati a divenire un rifiuto perché i proprietari vogliono riarredare la propria abitazione. La piattaforma si rivolge sia ai privati che alle attività commerciali che hanno la necessità di rinnovare l’allestimento delle vetrine.
Scopri anche come l’arte
trasforma la plastica dei nostri mari
_Matteo Donisi