Prodotti di uso comune e opere d’arte per sensibilizzare: così viene riutilizzata la plastica ritrovata in mare
I rifiuti in plastica sono una vera e propria minaccia per l’intero ecosistema marino e non solo. Secondo uno studio del Wwf, sono 8 milioni le tonnellate di rifiuti plastici che finiscono ogni anno negli oceani. Sappiamo bene che alcuni prodotti impiegano anche centinaia di anni per degradarsi. Oltre ai tantissimi volontari che in tutto il mondo si adoperano per ripulire mari e spiagge, anche aziende e creativi si impegnano per recuperare la plastica e riutilizzarla, sensibilizzando con il proprio lavoro e la propria arte.
Accessori per cani con plastica ingoiata dagli animali
Una storia interessante è quella di Stephanie Stubbe, veterinaria australiana che progetta collari e guinzagli per cani creati con detriti di plastica che erano stati ingurgitati dagli animali che vivono nei mari e nei fiumi. L’idea è nata durante un tirocinio in una clinica, quando la donna si è trovata a curare animali che avevano ingoiato rifiuti e che presentavano problemi gravi di respirazione. Osservandoli sempre più spesso, ha deciso di progettare accessori per cani realizzati proprio con gli scarti che aveva recuperato dai corpi di tartarughe o uccelli. Una volta elaborati i modelli ha presentato la sua idea a un’azienda taiwanese che ha realizzato guinzagli con il polietilene tereftalato (PET). Oggi, oltre a disegnare prodotti per cani, la veterinaria ha fondato un gruppo di ricerca per trovare nuove soluzioni di riciclo per le reti da pesca.
L’arte che rivalorizza la plastica trovata nei mari italiani (e non solo)
Purtroppo anche i nostri mari sono inquinati dalla plastica e così, armati di buona volontà e creatività, alcuni artisti hanno realizzato opere con la plastica recuperata dalle spiagge e dai fondali marini. In Italia la pioniera è stata Maby Navone, artista con l’amore del mare, che negli anni Ottanta ha iniziato a raccogliere bottigliette di plastica sulle spiagge di Levante e comporre le prime opere.
Dai primi anni Duemila la plastica recuperata è diventata un materiale ricorrente nell’arte ed è frequente vedere dipinti e pitture realizzati con materiali di scarto. Annarita Serra, artista milanese ma originaria della Sardegna, dal 2007 espone illustrazioni realizzate proprio con la plastica che raccoglie sulle spiagge della terra natia. I soggetti delle sue opere rappresentano paesaggi e personaggi famosi modellati con gli scarti: Come Il Mare Calmo è creata con cotton fioc, Usa e getta con tappi di bottiglie che formano la bandiera americana; Il Cappellaio Matto è un ritratto del personaggio del film in bottoni e tubi.
La plastica dona un effetto suggestivo ma si riconosce solo avvicinandosi alle opere.
L’arte ci salverà? Guarda le opere
realizzati sui muri in Ucraina
_Matteo Milani