I nostri “vicini di casa” pronti a sovvenzionare i veicoli elettrici solo se prodotti da aziende virtuose. Intanto avanza lo sharing
Nonostante periodicamente qualcuno provi a inventare soluzioni alternative (hai letto dell’auto alimentata con energia solare?), è evidente che il futuro delle quattro ruote sia rappresentato dai veicoli elettrici. Eppure, sempre più spesso l’industria dell’automotive viene messa sotto accusa da chi crede che la produzione di automobili elettriche non sia così sostenibile come potrebbe apparire. Le problematiche sono svariate e riguardano lo smaltimento delle batterie, l’estrazione di materiali rari come il litio e i processi produttivi dei veicoli (che a volte inquinano più del veicolo stesso). Così, mentre le case automobilistiche investono miliardi nello sviluppo di modelli sempre più performanti, proliferano i servizi di sharing e qualcuno in Europa inizia a limitare le sovvenzioni per gli electric vehicles. Insomma, non basta che sia elettrica!
La linea francese: sovvenzioni solo per le auto prodotte da aziende sostenibili
Diciamolo in premessa: la proposta del governo francese, che vuole sovvenzionare solo l’acquisto di auto elettriche prodotte da aziende sostenibili, intende innanzitutto colpire i produttori cinesi (che già da qualche anno si affacciano con forza nel Vecchio Continente). Eppure, la logica del provvedimento è assolutamente corretta: dal 1° gennaio 2024 le sovvenzioni ai veicoli elettrici saranno legate a una valutazione ambientale del ciclo produttivo della casa madre.
In poche parole: se vuoi acquistare un’auto elettrica con gli aiuti dello stato, devi sceglierne una realizzata da aziende sostenibili, che riducono anche l’impatto ambientale del loro processo produttivo.
In questo modo si eviterà che produttori tutt’altro che sostenibili possano beneficiare delle sovvenzioni (sia per privati che per aziende) messe a disposizione dal Governo per incentivare la decarbonizzazione della mobilità.
Il problema delle emissioni
Al netto delle ragioni (prettamente economiche) che stanno alla base della scelta del governo francese, è chiaro che il principale problema è rappresentato dalle emissioni di CO2. Sia che queste provengano dal motore di un veicolo a combustione, sia che siano il frutto del processo produttivo di un veicolo elettrico, è evidente che le emissioni nocive creino enormi danni all’ambiente e alla salute.
Non bisogna dimenticare, in questo senso, che l’inquinamento dell’aria causa circa 300.000 morti l’anno solo in Europa. Un problema talmente serio che la Commissione Europea sta valutando un fondo speciale per risarcire e curare chi si ammala per colpa dello smog.
Auto: la soluzione è usarla meno (e condividerla)
Insomma, sostituire le auto a combustione con quelle elettriche rappresenterebbe certamente un grande passo in avanti in termini di emissioni di carbonio, ma rischia di essere una soluzione solo parziale al problema dell’impatto ambientale dei sistemi di mobilità. Ecco perché negli ultimi anni stanno crescendo rapidamente i servizi di condivisione: car sharing, ride sharing e car pooling (se non conosci la differenza, leggi questo approfondimento). Alternative sempre più concrete all’auto di proprietà.
Ridurre il numero di chilometri percorsi annualmente in tutto il mondo, infatti, è l’unico modo per incidere positivamente anche sulla produzione dei veicoli stessi e per liberare le strade delle nostre città dall’ingombro delle automobili (e dall’usura che creano alle infrastrutture pubbliche).
Negli USA nasce il progetto delle autostrade wireless
che ricaricano le auto in viaggio
_Matteo Donisi