In Europa ogni anno l’inquinamento dell’aria provoca 300mila decessi. Una proposta della Commissione Ue apre la strada al diritto al risarcimento
Ogni anno in Europa si registra la morte prematura di 300 mila persone e un costo tra i 200 e gli 800 mld per curare patologie causate o aggravate dall’inquinamento dell’aria. La Commissione Ue propone una legislazione a sostegno dei cittadini per ridurre tali morti e le conseguenze sulla salute della scarsa qualità dell’aria.
Di inquinamento si muore
I dati sono allarmanti e parlano, in buona sostanza, di morti e malati da attribuire ad un colpevole certo: lo smog.
In Belgio alcuni cittadini hanno deciso di citare in giudizio i governi regionali per violazione dei diritti fondamentali. Uno di loro, ad esempio, ha riscontrato un acuirsi di un’asma che sembrava da anni sopita e che attribuisce all’inquinamento atmosferico. A causa di questa situazione le sue dosi di cortisone raddoppiano quando l’asma si fa insopportabile. La connessione con lo smog è una tesi avvalorata anche dalla pneumologa che lo ha in cura e che gli ha ricordato i picchi di inquinamento in corso, pur dovendo oltre contro i quali un raddoppio delle dosi di cortisone non sarebbero stati sufficienti.
La proposta della Commissione Ue
“Con questa nuova legislazione, e con le leggi già in vigore, prevediamo di ridurre queste morti del 78% nei prossimi dieci anni. Gli effetti si vedranno non solo sulla salute dei nostri cittadini, ma anche sulla nostra economia”, sostiene il commissario Ue all’Ambiente Virginijus Sinkevičius.
La Commissione ha proposto una mossa simile a quella dei cittadini del Belgio: un’azione legale collettiva contro le autorità locali quando la salute dei cittadini viene minata dalla violazione delle norme Ue sulla qualità dell’aria. In altre parole, il caso belga potrebbe diventare una consuetudine, la norma.
Il progetto di direttiva – parte del pacchetto zero pollution che prevede l’inasprimento delle norme anti inquinamento – prevede limiti più severi per gli inquinanti e un diritto al risarcimento per cittadini e Ong quando, appunto, le norme Ue sulla qualità dell’aria vengono violate. In particolare, il riferimento è al valore limite annuale dell’inquinante più pericoloso, il particolato sottile PM2,5, che si vuole abbassare dagli attuali 25 a 10 microgrammi/metro cubo. In questo modo si arriverebbe alla riduzione pronosticata da Sinkevičius.
Non solo. La Commissione vorrebbe raggiungere la condizione di inquinamento zero entro il 2050 e, alle disposizioni sul risarcimento per chi subisce danni provocati dall’inquinamento atmosferico, intende aggiungere a loro favore il diritto di essere rappresentati da organizzazioni non governative in azioni collettive per lo stesso.
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_Andrea Solari