Dopo le proteste degli attivisti che avevano “imbrattato” il capolavoro di Klimt, il Leopold Museum lancia un’iniziativa per dimostrare che differenza può fare “qualche grado in più”
Era il novembre 2022 quando alcuni giovani attivisti lanciarono del liquido nero sul dipinto “Morte e Vita” di Gustav Klimt esposto al Leopold Museum di Vienna. A distanza di pochi mesi, il prestigioso museo austriaco ha scelto di raccogliere e fare propria la protesta degli ambientalisti. Così è nata “A Few Degrees More”, una mostra che mette insieme quindici capolavori assoluti dell’arte pittorica. Le opere sono esposte leggermente inclinate per mostrare plasticamente “che differenza può fare qualche grado in più”.
Foto di apertura: Leopold Museum, Vienna / Photo: Andreas Jakwerth
A Few Degrees More, la mostra
Quindici tra le più importanti opere d’arte del Leopold Museum di Vienna sono state esposte “storte” per sensibilizzare i visitatori rispetto agli effetti del cambiamento climatico. La mostra si chiama “A Few Degrees More”, che letteralmente significa “pochi gradi in più”, e intende dimostrare come bastino pochi gradi in più (di inclinazione nel caso dei quadri, centigradi se parliamo del pianeta) per determinare conseguenze irreparabili. A ciascuna opera è stato inoltre abbinato un testo che racconta gli effetti del cambiamento climatico sulla Terra. Una risposta alla protesta di Last Generation, che pochi mesi prima aveva “imbrattato” un’opera custodita all’interno del museo per protestare contro l’insostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo economico.
La mostra sarà aperta fino al 26 giugno come parte di “Vienna 1900. Birth of Modernism”. In aggiunta, ogni domenica il museo offre un tour guidato durante il quale, partendo dai quindici quadri inclinati, si spiegherà cosa siano i cambiamenti climatici e il loro impatto.
L’antefatto: Last Generation e Klimt
Last Generation, il collettivo ambientalista che si è distinto negli ultimi anni per il suo approccio provocatorio e radicale, ha fatto molto parlare di sé nel novembre 2022, quando due attivisti sono entrati nel Leopold Museum di Vienna e hanno lanciato del liquido nero e oleoso sul dipinto “Morte e Vita” di Gustav Klimt. La protesta suscitò subito enormi polemiche, che poi andarono ad affievolirsi quando fu comprovato che i due giovani ambientalisti fossero pienamente coscienti che il loro gesto non avrebbe rovinato l’opera (la sostanza ha infatti imbrattato solo il vetro protettivo del capolavoro di Klimt, senza intaccare il dipinto).
Il motivo delle proteste
Non meraviglia che le giovani generazioni abbiano un approccio così radicale nei confronti delle tematiche ambientali. Svariati studi sulla Gen Z mostrano come oltre l’80% dei giovani considerino una priorità assoluta una rivoluzione green che metta al centro l’ecosostenibilità dei processi produttivi. Da qui la lotta feroce contro gli interessi economici di quel 10% della popolazione mondiale responsabile del 48% delle emissioni di CO2. Una protesta che va intensificandosi nel tempo e che vede nella poca incisività delle scelte politiche uno degli ostacoli al realizzarsi di quell’inversione di rotta indispensabile per salvare la Terra.
A proposito, sapevi che
è possibile calcolare l’impatto ambientale?
_Matteo Donisi