La Gen Z dimostra spiccata sensibilità verso le tematiche ambientali e le problematiche legate al lavoro
“Gen Z” è il termine che viene utilizzato per definire i nati tra il 1997 e il 2012. Si tratta della generazione del prossimo futuro, la Generazione Z… o, se preferite, i Centennials, Digitarians, Plurals, Post-Millennials, Zoomers. Tra i tratti più caratteristici di questa generazione, il coraggio e la voglia di cambiare il mondo, nettamente più marcati rispetto a quelli dei genitori.
Una generazione tecnologica e sensibile
La Generazione Z succede alla Generazione Y, vale a dire ai Millennials, cioè i nati tra i primi anni ’80 e la fine degli anni ’90. Con la rivoluzione del web che ha caratterizzato i Nineties, la Generazione Z è stata esposta a una quantità di tecnologia impensabile per i predecessori. Per questo si parla anche di “nativi digitali” per indicare la propensione naturale alle attività sul Web e alle nuove tecnologie. L’utilizzo intenso di smartphone, tablet e computer portatili fin da adolescenti rende questi giovani molto più abituati a gestire la tecnologia, l’informazione e la comunicazione.
Ogni epoca storica e i relativi eventi condizionano la società e il modo di vivere dei giovani. Sicuramente la Generazione Z (ricordiamo che si tratta di giovani under 25) ha molto sofferto le limitazioni imposte dalla pandemia da Covid-19 e ha risentito della perdita per mesi della possibilità di interagire di persona con i propri coetanei, di frequentare la scuola in presenza e di poter socializzare nel modo più corretto. Anche la guerra in Ucraina e i recenti disastri ambientali (ad esempio il crollo del ghiacciaio della Marmolada) influenzeranno sicuramente questa generazione e la sua propensione ad agire.
Secondo dati IPSOS, a seguito della pandemia il 41% dei giovani si sente più sfiduciato ma anche più riflessivo. Il 31% dei ragazzi si sente fragile, il 28% più sedentario e triste. Il dato sicuramente più preoccupante indica che il 44% di under 25 si sente escluso dalla società. Ma la Gen Z non vuole arrendersi, ha coraggio e dimostra ogni giorno un grande impegno nel cambiare la realtà.
L’agenda della Gen Z
I giovani della Gen Z nutrono il profondo desiderio di migliorare la società, ma quali sono le azioni prioritarie per questa generazione?
- Ambiente e sostenibilità – due termini sempre più determinanti, due temi che i giovani vorrebbero fossero in testa all’agenda politica;
- Ricchezza non più per pochi – un obiettivo nobile, quello di distribuire più equamente la ricchezza, diminuendo la diseguaglianza economica;
- Lavoro – i giovani vogliono che venga fermata la precarizzazione, che l’orario di lavoro venga ridotto e soprattutto che per le donne sia più facile l’accesso al mondo del lavoro;
- Solidarietà – un tema trasversale, alla base dello sviluppo di una società migliore;
- Cooperazione – i giovani sono molto interessati alle questioni economiche e vorrebbero, in particolare, un’economia più cooperativa.
Inclusione, sostenibilità e lavoro
Approfondendo maggiormente i dati, i ragazzi della Gen Z si dimostrano nettamente più aperti e inclusivi verso gli immigrati (secondo IPSOS il 55% propende per la solidarietà nei loro confronti, contro il 25% che prova paura), cercano equità, inclusione e rispetto delle diversità. Ritengono indispensabile l’affermarsi di un’economia green e di industrie eco-sostenibili (circa l’83%). Vogliono combattere la precarietà e l’incertezza lavorativa, per credere maggiormente in modo positivo verso il futuro.
Infine, i giovani di questa generazione, come emerso dallo studio del Credit Suisse Research Institute (CSRI), sono più attenti ad un consumo sostenibile, ad esempio preferiscono prodotti a base vegetale in alternativa alla carne e latticini. Scelgono anche modalità differenti nei trasporti, il 63% prevede di acquistare veicoli elettrici/ibridi. Non a caso, è chiarissima la preoccupazione verso l’ambiente e il mancato raggiungimento degli obiettivi alla lotta del cambiamento climatico.
Parola chiave… futuro!
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_Andrea Solari