Pecore e capre sono sempre più utilizzate per mantenere in ordine il verde cittadino. Risparmio, biodiversità e meno emissioni: l’ecopascolo è un ritorno al passato che fa felice il Pianeta
Quante volte abbiamo sentito dire agli amministratori delle città che alcune opere di manutenzione – tra le quali anche la cura del verde pubblico – non potevano essere effettuate per mancanza di fondi? Alcune città hanno messo in pratica quello che viene chiamato ecopascolo: un metodo alternativo che sfrutta la capacità dei greggi di ripulire e bonificare i prati per curare il verde urbano. Un’iniziativa sostenibile (e particolare) che si è rivelata utile allo scopo.
La presenza di animali da pascolo in città ha vantaggi tangibili non solo sulla gestione degli spazi verdi e sul risparmio delle casse comunali, ma anche e soprattutto sull’ambiente.
L’impatto ambientale
La cura e la manutenzione di un’area verde, grande o piccola che sia, ha un impatto sull’ambiente. Questo dipende dal fatto che un macchinario specializzato a batterie elettriche o il classico tagliaerba producono delle emissioni.
Pensiamo per un attimo all’addetto alla pulizia con il suo tagliaerba. In genere lo strumento è alimentato a carburante e ogni ora di lavoro richiede diversi litri di benzina. Senza contare l’inquinamento acustico prodotto.
Per quanto banale sia, una pecora invece non ha bisogno di alcuna alimentazione!
Anzi, è proprio l’erba che mastica e ingerisce a darle la carica, pura energia per il lavoro delle gambe e della bocca che lavorano incessantemente. Il tutto senza fare rumore (o quasi).
La biodiversità
Il pascolo degli ovini come pecore e capre è un’attività che richiede molto tempo.
Il prato sul quale passeggiano gli animali non solo viene tenuto basso, ma è anche stimolato grazie agli escrementi prodotti. Questo processo naturale è un riattivatore fenomenale per la biodiversità dei prati. Le sostanze organiche espulse dagli ovini arricchiscono il suolo e attivano i micro e macro organismi. Da questi poi vengono rilasciati i nutrienti che permettono la fioritura di erba, piante, arbusti e alberi sani e forti.
D’altronde, come cantava Fabrizio De André, “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”…
Gestione dell’acqua e cambiamento climatico
Il cambiamento climatico ha aumentato il numero di fenomeni metereologici estremi. Un terreno ricco di materia organica e microrganismi è la migliore assicurazione contro gli allagamenti e la siccità.
In caso di piogge abbondanti, il terreno bonificato dagli ovini ha maggiori possibilità di trattenere l’acqua e lasciarla scivolare con meno intensità nelle falde acquifere. Diversamente, nei periodi di siccità, un prato ricco di arbusti, piante e alberi nutriti dal suolo reso fertile dai greggi è in grado di affrontare la mancanza di acqua.
L’erba è un rifiuto: così si risparmia
L’erba che viene tagliata dalle macchine è a tutti gli effetti un rifiuto da smaltire.
Sebbene si possa riciclare in un impianto di compostaggio e rientrare in circolo, richiede comunque un costo per il trasporto e per la lavorazione (con annesse emissioni nell’atmosfera). Inoltre, gli stessi macchinari utilizzati per la pulizia come il tagliaerba richiedono manutenzione continua e – una volta giunti a fine corsa – devono essere riciclati.
La natura in città
Quanto è bello veder pascolare gli animali su un prato verde? Un’immagine così è rara da vedere per gli abitanti delle città, che – nel caso dei più piccoli – sono abituati a vivere in un ambiente grigio con piccole aree verdi che riproducono alla peggio gli ambienti campestri. La presenza di animali e spazi naturali in città migliora la qualità dell’aria, riduce lo stress e ristabilisce una connessione tra uomo e natura.
Un modello da replicare
Nel corso degli anni sono state diverse le città che hanno deciso di affidarsi alle cure delle pecore e delle capre per il verde urbano.
L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di New York. Per tutta l’estate, fino a 20 capre provenienti dalla cittadina di Rhinebeck (a 130 chilometri a nord di New York), vivranno all’interno dei maggiori parchi della città. Questo esercito silenzioso ha il compito di ripulire dalle erbacce le aree più visitate dai newyorchesi, per poi tornare all’ovile una volta raggiunto l’obiettivo.
Un’iniziativa sostenibile inaugurata ormai più di dieci anni fa che continua a ripetersi per la felicità dei cittadini che immortalano ogni anno l’evento.
Spostandoci nel nostro Paese, città come Roma, Torino e Ferrara, da diverso tempo affidano ai greggi di pecore e mucche la cura periodica di alcune aree verdi urbane. Prima nei grandi parchi periferici come il Parco di Centocelle o il Parco della Colletta, per arrivare piano piano verso il centro.
A proposito di natura e bellezza… lasciati ispirare dagli
scatti vincitori dei World Nature Photography Awards!
_Simone Picchi