Il 10% della popolazione produce il 48% delle emissioni di gas serra. Una ricerca fa luce sull’elite inquinante e sulle sue responsabilità
Un’autorevole ricerca ha recentemente mostrato come i super ricchi siano i principali responsabili dell’inquinamento globale. Il rapporto Climate Inequality Report 2023 ribalta numerose convinzioni relative alle emissioni di carbonio in atmosfera. Gli economisti hanno ad esempio dimostrato come la responsabilità dell’inquinamento atmosferico si distribuisca in modo sproporzionato tra popolazione ricca e povera (più di quanto avvenga tra Paesi sviluppati e non). Insomma: i cittadini europei a basso reddito contribuiscono molto meno al cambiamento climatico rispetto alle persone ricche dei Paesi in via di sviluppo.
Quanto inquinano i ricchi?
Nel mondo di oggi si presta sempre maggiore attenzione all’impatto ambientale dei processi sociali ed economici, tanto che qualcuno ha inventato appositi calcolatori per stabilire cosa stia distruggendo davvero il Pianeta. Stando ai risultati della ricerca, il 10% della popolazione del Pianeta, quella più ricca, contribuisce per il 48% alle emissioni di carbonio, mentre il “bottom 50%” (la metà più povera del mondo) determina solo il 12% delle emissioni globali. Tra i due estremi vi è il 40% della popolazione, appartenente al ceto medio, che contribuirebbe all’inquinamento globale per il restante 40%. Numeri che si ribaltano quando gli economisti analizzano la capacità di finanziare azioni di tutela ambientale: il 10% dei super ricchi ha tra le mani il 76% delle risorse economiche utili a ridurre drasticamente le emissioni di carbonio in natura.
Elite inquinante: il “top 1%”
Ancor più incredibili i dati relativi alle tonnellate di CO2 pro capite prodotte ogni anno nel mondo. Ciascun cittadino appartenente al “top 1%”, quelli cioè che fanno parte dell’elite dei più ricchi al mondo, produce 101 tonnellate di CO2 l’anno. Per capire quanto questo dato sia allarmante, basta guardare ai numeri che riguardano il bottom 50% (1,4 tonn.CO2/persona) e il 40% della popolazione appartenente al ceto medio (6,1 tonn.CO2/persona). Ciò che questi numeri mostrano è che un piccolo gruppo di persone ricche contribuisce in modo assolutamente sproporzionato alla produzione di gas serra.
Cause e soluzioni
Le ragioni di queste sproporzioni, spiegano gli studiosi che hanno curato la ricerca, risiederebbero nel lifestyle e nei modelli di consumo (oltre che, naturalmente, di investimento) delle persone che detengono la maggior parte della ricchezza globale. Così, tra le soluzioni immaginate per ridurre l’emissione di gas serra in atmosfera vi è la proposta di istituire una tassazione straordinaria che colpisca i profitti e i redditi più alti al mondo. Questo per drenare risorse economiche utili a finanziare investimenti economici con basso impatto ambientale e azioni di adeguamento tecnologico per la sostenibilità ambientale.
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_Matteo Donisi