I risultati del dossier EEB sul rispetto delle misure Ue per ridurre i consumi energetici
L’Italia si posiziona tra i Paesi più attenti alla riduzione dei consumi energetici. A confermarlo è la rete di ONG ambientaliste più importante in Europa, EEB, in un dossier pubblicato nel dicembre 2022. Tra i primi posti anche la Germania, la Francia e la Spagna, che hanno saputo rispettare le richieste del Consiglio Europeo.
Il regolamento del Consiglio Europeo
Ma di quali richieste parliamo? Facciamo un passo indietro. Nell’agosto del 2022 il Consiglio Europeo ha stabilito un regolamento per tutti gli Stati Membri dell’UE: ridurre del 15% i consumi di gas. Questa misura prende in considerazione il periodo dal 1° agosto 2022 al 31 marzo 2023 e si è resa necessaria in seguito al conflitto scoppiato in Ucraina. Infatti, per prepararsi ad un eventuale stop di forniture da parte della Russia, gli Stati europei hanno dovuto drasticamente diminuire la domanda di gas naturale. L’Italia, dunque, spicca tra coloro che sono riusciti a tenere fede all’impegno, limitando i consumi e mettendo in atto misure che coprono enti pubblici, privati e industrie.
Risparmio energetico e azioni Ue
Ora più che mai i Paesi Ue dovrebbero navigare uniti verso la stessa direzione e attuare importanti cambiamenti. A sottolineare l’importanza di tali manovre, il Deputy Policy Manager di EEB Davide Sabbadin: “La riduzione della domanda di energia deve essere la priorità assoluta per i politici, piuttosto che misure a breve termine per tenerci bloccati in un modello inefficiente e affamato di combustibili fossili. L’UE può sicuramente fare di più per coordinare le azioni di risparmio energetico tra i suoi Stati Membri”.
In fondo alla lista, chi non ha fatto gli stessi sforzi degli altri per fronteggiare la crisi energetica: Svezia, Estonia, Cipro, Bulgaria, Lettonia, Romania, Lituania e Slovacchia non hanno raggiunto i risultati che l’UE si aspettava
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_Martina Marotta