I nuovi robot puntano ad essere flessibili per interagire meglio con l’ambiente circostante e mutare forma a seconda degli obiettivi.
Negli ultimi anni gli scienziati hanno lavorato allo sviluppo di componenti robotiche con una struttura flessibile in grado di modellarsi, mutare forma, interagire al meglio con ciò che sta loro intorno. I materiali utilizzati per la realizzazione dei cosiddetti “softbot” includono tessuti e parti elastiche per aumentarne la mobilità e la capacità di espansione. Di fronte a queste nuove tecnologie possono aprirsi infiniti scenari, settore medico a quello agricolo e ambientale.
(Fonte foto di apertura: qui)
Il MIT sviluppa il PneuAct
Un gruppo di ricercatori del MIT ha messo a punto un metodo di progettazione, il PneuAct, che coinvolge un software e un processo di lavorazione a maglia. Semplificando al massimo, le componenti flessibili vengono alimentate ad aria compressa e collegate a conduttori, in modo che il robot possa percepire ciò che tocca. Come si traduce questo in concreto? Tra i diversi prototipi realizzati con la tecnologia appena presentata esistono guanti assistivi, mani robotiche e softbot che reagiscono al tocco, che potrebbero rappresentare un grande aiuto per chi ha difficoltà motorie o in fase di riabilitazione di arti e diverse altre parti del corpo umano.
I robot morbidi che aiutano il Pianeta
Ciò che differenzia un softbot da un tradizionale robot è la sua capacità di muoversi in ambienti stretti e difficili da raggiungere. Grazie a questa caratteristica, i robot morbidi possono diventare alleati della Natura. Esistono sensori che aderiscono alle piante per accertarsi del loro stato di salute, o microbot simili a piccoli semi, che monitorano la qualità dell’aria e del suolo. Non avendo componenti metalliche, possono anche entrare in contatto in modo sicuro con prodotti delicati come frutta e verdura, rendendosi aiutanti preziosi dell’agricoltura. Non c’è alcun dubbio: la tecnologia fa enormi passi verso un mondo migliore, sia per noi, che per l’ambiente.
Scopri come i robot possono
aiutarci nella vita di tutti i giorni
_Martina Marotta