L’IEA detta la linea, mentre la Cina si appresta a produrre da sola il 50% dell’energia green dell’intero Pianeta.
Per rispettare l’Accordo di Parigi sul clima bisognerà triplicare l’energia prodotta da rinnovabili entro il 2030. A dirlo è l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che sottolinea quanto questo sia un obiettivo ambizioso ma non irraggiungibile. In effetti, da anni ormai si assiste a un aumento degli investimenti nella produzione di energia pulita, con dati e proiezioni quanto meno incoraggianti. Eppure, sempre secondo l’Iea, questo ottimismo rischierebbe di essere immotivato: nell’ultimo report Renewables 2023, dell’11 gennaio 2024, l’agenzia mostra come si renda indispensabile un’accelerazione sull’energia green per raggiungere gli obiettivi fissati con l’Accordo di Parigi.
Rinnovabili 2023: +50% grazie soprattutto alla Cina
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha ammonito tutti:ogni anno circa 82 milioni di tonnellate di plastica non vengono smaltite correttamente ed una percentuale di queste, tra il 2 e il 3%, finisce in mare. E da qui nascono le isole di spazzatura, agglomerati di rifiuti plastici (e non solo) che stazionano in mare causando danni ambientali incalcolabili. Immaginate una distesa sconfinata e galleggiante di bottiglie di plastica, buste, flaconi e contenitori vari delle più disparate sostanze non biodegradabili. Ecco, parliamo di questo tipo di isole. Isole che a volte si trasformano in continenti. Nell’Oceano Pacifico vaga il famoso Pacific Trash Vortex, un vero e proprio continente di spazzatura, grande due volte la Francia e composto da un accumulo di circa 80 mila tonnellate di plastica che disgregate nel tempo dall’azione solare finiscono per essere ingerite dalle specie marine animali.
Nell’ultimo anno l’installazione di nuovi impianti per la produzione di energia rinnovabile è cresciuta quasi del 50% rispetto all’anno precedente. Un balzo incredibile che segna anche un nuovo record mondiale. A spingere la crescita dell’energia pulita è soprattutto la Cina: il gigante rosso ha realizzato una quantità di fotovoltaico pari a quella presente sull’intera superficie terrestre nel 2022 e ha aumentato l’eolico di oltre il 60%. Stando alle proiezioni dell’Agenzia internazionale dell’energia, la Cina presto sarà proprietaria di poco meno del 50% dell’energia green prodotta nel mondo, centrando con 5 anni di anticipo gli obiettivi fissati per il 2030.
Crescono, anche se più lentamente, i paesi dell’Unione Europea, il Giappone, gli Stati Uniti d’America e il Brasile. Restano in dietro buona parte dei paesi africani, asiatici e sudamericani. Quella di diffondere le tecnologie necessarie per la produzione di energia green anche nei paesi in via di sviluppo è infatti una delle priorità del prossimo futuro.
Triplicare le rinnovabili: alcuni dati
L’Iea prevede che l’impennata delle rinnovabili sarà trainata principalmente da fotovoltaico ed eolico (soprattutto offshore), che da soli dovrebbero realizzare il 95% della crescita complessiva. Per il 2025, invece, si prevede che l’energia green supererà quella prodotta dal carbone.
Segnali positivi ma non sufficienti: l’agenzia prevede che le rinnovabili aumenteranno di 2,5 volte entro il 2030. Una cifra interessante, ma lontana dagli obiettivi sanciti durante la Cop28 di Dubai.
La crescita delle rinnovabili in Italia
Anche in Italia si assiste a una crescita delle rinnovabili. Certo, i numeri non sono da capogiro, ma il Bel Paese aumenta di anno in anno la percentuale di energia green prodotta. Solo nel 2021 il Ministero comunicava un +1,18%, un dato che poi è ulteriormente cresciuto nei due anni successivi.
Tra le diverse fonti di energia rinnovabile, si assiste ormai da anni alla crescita di eolico e fotovoltaico (+30% nel 2021), mentre idroelettrico e geotermico oscillano tra lievi cali e condizioni di stallo.
L’eolico offshore è la nuova frontiera
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_Matteo Donisi