Lo sviluppo economico della città si basa sul rispetto per l’ambiente e sulle rinnovabili, con un progetto a lungo termine accelerato dal cambiamento climatico
Il “nuovo corso” di Grenoble comincia nel 2004 con l’elezione del primo sindaco ecologista tra le città francesi e continua fino a oggi con un modello di sviluppo che intreccia ecologia, innovazione e democrazia.
Grenoble da città di frontiera a modello di sostenibilità
Situata ai piedi delle montagna, Grenoble è la più grande città alpina con i suoi 160.000 abitanti. Un paesaggio da sogno che incornicia una storia millenaria di una città di frontiera: prima come avamposto naturale per le imprese militari tra Francia e Italia, poi come terreno fertile per lo sviluppo di industrie tessili e centro degli sport invernali (storiche in tal senso le Olimpiadi del 1968). Esaurita la spinta del lungo boom economico, all’alba del Duemila la città ha dovuto scegliere la via per il suo prossimo sviluppo.
Un grande progetto di sviluppo sostenibile
Il modello Grenoble è figlio del contesto: infatti la città, circondata dalle montagne, ha vissuto e continua a vivere le conseguenze del cambiamento climatico. Si stima che in meno di cento anni la temperatura media annuale sia aumentata di 2 gradi, il doppio della media globale! Un aumento che ha profondamente mutato l’equilibrio naturale dell’ambiente circostante e cambiato il tessuto economico della città, da sempre legato allo stato di salute delle sue montagne. Come diverse altre realtà alpine, Grenoble ha puntato su una crescita sostenibile fatta di piccole e grandi iniziative che coinvolgono la cittadinanza.
La partecipazione democratica dei cittadini
Da anni viene promossa la partecipazione democratica a ogni livello, invitando i cittadini non solo a partecipare alle votazioni politiche, ma soprattutto a proporre iniziative da sottoporre a referendum pubblici. Ogni anno vengono presentati decine di progetti (dai più piccoli come i concorsi per il design delle aree verdi e aree giochi per bambini, a quelli più grandi come la creazione di orti urbani gestiti direttamente dai cittadini, fino alla realizzazione di politiche di gestione dei rifiuti e riutilizzo degli scarti alimentari domestici per produrre compost e biogas localmente) e dal 2015 ne sono stati finanziati 45 legati alla mobilità elettrica, allo sviluppo del trasporto pubblico e alle rassegne culturali.
Negli ultimi due anni la capitale verde delle Alpi ha ospitato due importanti eventi a tema ambientale: la ventunesima edizione del World Summit on Participatory Democracy organizzato dall’IOPD, network internazionale sulla partecipazione democratica che mette insieme città da tutto il mondo, con la partecipazione di delegati da 60 Paesi, e il locale Citizen’s Climate Convention, dedicato alle sfide e alla discussione di 219 progetti cittadini con la partecipazione di 100 delegati.
Gli eco-distretti
Grenoble è stata l’aprifila della trasformazione di intere aree in eco-distretti: a Caserne de Bonne (la prima del suo genere il Francia) si sono aggiunti nel tempo almeno quattro quartieri fulcro della sostenibilità edilizia ed energetica. Tra i più importanti c’è Flaubert, un ampio distretto sviluppato sui concetti di riuso ed autosufficienza energetica che ha stimolato un mercato immobiliare a misura d’uomo, in controtendenza rispetto a quanto succede per le città in crescita.
Nel distretto di Presqu’île, è stato invece sviluppato il programma abitativo ABC (Autonomous Building Citizen) che ha come obiettivo la riduzione del 70% del consumo di energia e del 40% su quello dell’acqua e della produzione di rifiuti. Abbattere i consumi equivale ad abbattere i costi, con conseguenze positive sia per i proprietari che per gli inquilini: infatti 20 delle 62 unità sono destinate ai cittadini con basso reddito.
Gli alberi, poi, sono diventati un simbolo della rinascita della città e della rivincita della natura. Negli anni il numero di spazi verdi urbani è aumentato più che in altre città francesi: per ogni nuovo condominio o ristrutturazione vengono offerti alberi da piantare, mentre il Grenoble-Alpes Métropole Canopy Plan punta ad aumentare le superficie ombreggiate in città e combattere il fenomeno delle isole di calore, tipiche dei giorni più caldi, fino a raggiungere il 40% dell’area urbana entro il 2050.
Innovazione energetica
Nel corso degli anni la città è diventata terreno fertile per la nascita di diverse realtà imprenditoriali impegnate nell’innovazione della produzione energetica e del settore delle rinnovabili. Nei dintorni di Grenoble si trovano diverse aziende impegnate nel green: dalla produzione di energia dalle correnti marine, passando per la costruzione di turbine eoliche sino alla produzione di software di analisi dati, batterie smart autonome e connesse.
Nel settore pubblico, la rete di teleriscaldamento urbana è oggi alimentata quasi esclusivamente da energia rinnovabile e punta al 100% entro il 2030 tra riscaldamenti a legna che hanno sostituito quelle a carbone, l’incenerimento dei rifiuti e la metanizzazione dei fanghi che riduce il trattamento delle acque reflue producendo combustibile allo stesso tempo. Inoltre, il 70% della flotta del trasporto pubblico è alimentata a gas naturale compresso (meno inquinante dei classici diesel e benzina).
Grenoble sembra un luogo ideale in cui vivere.
Qui la classifica delle città italiane per qualità della vita
_Simone Picchi