Arthemis Technology promette di utilizzare solo fonti rinnovabili e di inaugurare entro il 2024 il primo aliscafo totalmente elettrico
L’innovazione verso la sostenibilità ambientale ha coinvolto negli ultimi anni anche il trasporto marittimo. Gli aliscafi che solcano piccoli tratti presto potrebbero lasciare spazio a nuove imbarcazioni a propulsione elettrica. La transizione non sarà immediata, ma l’aumento degli investimenti potrebbe accelerare il processo.
Gli aliscafi elettrici promettono di rivoluzionare il settore, offrendo maggiore efficienza energetica e minor impatto ambientale rispetto al passato. A questo si aggiunge una maggiore velocità di crociera e l’abbattimento dell’inquinamento acustico grazie alle fonti energetiche utilizzate e al design aerodinamico.
Il progetto Artemis EF 24 Passenger
Artemis Technologies promette di cambiare le regole del gioco dell’alta velocità nel trasporto marittimo dei passeggeri puntando tutto su sistemi elettrici a zero emissioni. L’obiettivo è di realizzare entro il 2024 il primo traghetto volante totalmente elettrico.
Gli “hydrofoil”, appendici laterali posizionate sotto scafo per ridurre l’attrito dell’acqua in moto e mantenere l’imbarcazione sopra lo specchio dell’acqua, non sono una novità, ma fino ad ora nessun aliscafo è stato in grado di navigare senza l’ausilio di un motore diesel.
Il progetto Artemis EF 24 Passenger nasce dall’idea del fondatore Iain Percy, velista britannico vincitore di due ori olimpici, di unire le esperienze e le tecnologie della vela, dei motorsport e aerospaziali per lo sviluppo di un sistema di propulsione elettrica innovativo.
Secondo le stime dell’azienda nordirlandese, l’abbandono del combustibile fossile a favore dell’elettrico non solo ridurrebbe il costo sul carburante e l’impatto ambientale dell’imbarcazione ma anche l’emissione di sostanze inquinanti grazie alla tecnologia eFoiler.
Il sistema di propulsione elettrica sviluppato dall’azienda permetterebbe alle imbarcazioni di volare sull’acqua indipendentemente dalle condizioni climatiche, azzerando quasi totalmente le vibrazioni e producendo una minima scia (riducendo peraltro l’odioso mal di mare).
Sostenibilità e comfort a bordo
Il prototipo Zero lungo 24 metri collegherà i circa 25 chilometri che dividono le città di Belfast e Bangor con una velocità media di 25 nodi (fino a un massimo di 38) e un’autonomia di 115 miglia nautiche.
La nave ospiterà 150 passeggeri ed è stata pensata per offrire un’esperienza di viaggio all’insegna del comfort con spazi dedicati ai bagagli, alle rastrelliere per biciclette e alle stazioni di ricarica. Inoltre, per garantire la sicurezza delle operazioni vicine al porto e lungo la costa, il traghetto disporrà di un sistema di prevenzione degli incidenti per allontanare l’imbarcazione dagli animali marini e dalla flora marina, oltre che dai detriti e dagli altri oggetti che popolano le acque.
L’azienda ha stimato che l’utilizzo del prototipo Zero rispetto ai classici aliscafi ridurrebbe di 8.000 tonnellate l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera (con il conseguente grande risparmio nell’acquisto di combustibile).
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_Simone Picchi