L’alter ego rurale delle Bandiere Blu premia i comuni che hanno saputo meglio valorizzare e difendere il patrimonio naturalistico. 72 i borghi italiani premiati
Le Spighe Verdi sono un riconoscimento nato per premiare i comuni virtuosi che si distinguono per le loro politiche di sostenibilità ambientale e valorizzazione del patrimonio naturalistico. Insomma, una versione “rurale” delle più famose Bandiere Blu. Il premio è organizzato dalla sezione italiana della FEE (anagramma che sta per Foundation for Environmental Education) e nell’edizione 2023 ha visto premiati 72 borghi italiani, distribuiti su 14 delle nostre regioni. Un riconoscimento importante e di forte impatto sociale, poiché premia l’impegno e le best practices, stimolando così gli altri comuni a fare meglio per stare al passo.
Le Spighe Verdi regione per regione
Ma come sono distribuite le Spighe Verdi sul territorio nazionale? Quali sono le regioni che hanno il maggior numero di comuni verdi e virtuosi? Andiamo a vedere come si posizionano le 14 regioni italiane che ospitano almeno un comune premiato.
Non stupisce più di tanto vedere in prima e seconda posizione il Piemonte e la Toscana, rispettivamente 12 e 9 Spighe Verdi. Entrambe le regioni, infatti, possono godere di un entroterra rurale di piccoli comuni che da tempo si distinguono per best practices ambientali e gestionali volte a migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Seguono con 8 riconoscimenti a testa la Calabria e le Marche. Poco distante la Puglia, che può vantare 7 borghi premiati come l’Umbria (che proprio quest’anno è passata da 5 a 7 Spighe).
Non male anche la Campania, che con 6 borghi premiati (quasi tutti sulla costiera cilentana e su quella amalfitana) riesce a piazzarsi tra le regioni “virtuose”. La classifica la chiudono il Lazio (5 Spighe), Veneto, Abruzzo, Lombardia e Liguria (2 Spighe ciascuna) e infine Emilia-Romagna e Basilicata (solo 1 Spiga a testa).
Spighe Verdi: i parametri di assegnazione
Ma come vengono assegnati i premi? La FEE ha reso noti alcuni dei parametri di assegnazione, quelli che vengono valutati per scegliere quali comuni premiare. Quasi tutti, come è facile immaginare, riguardano la sostenibilità ambientale dei borghi e delle loro politiche gestionali: uso corretto del suolo, gestione virtuosa del ciclo integrato dei rifiuti, cura e valorizzazione delle aree verdi e naturalistiche, sensibilizzazione ed educazione alla sostenibilità, partecipazione della comunità alle politiche di sviluppo sostenibile e circolarità.
Ad essere valutato, quindi, non è solo l’impegno dei comuni (e degli enti pubblici in generale) ma anche di cittadini e imprese. L’obiettivo, infatti, è verificare se nel borgo analizzato esista una diffusa ed efficace cultura ambientale. Ecco perché viene seriamente valutata la capacità di collaborare e fare rete tra tutti i soggetti implicati nella gestione del territorio.
Un incentivo per il turismo, ma non solo
È evidente che le Spighe Verdi siano utili ad orientare il turismo verso quei borghi che si sono sforzati di prendersi realmente cura del proprio territorio e delle proprie bellezze naturalistiche. Ma bisogna anche considerare che premi come questo hanno l’obiettivo di esercitare una pressione politica e mediatica positiva su enti pubblici e soggetti privati. È così che le Spighe Verdi (come le Bandiere Blu in materia di acque) diventano un pungolo utile a stimolare la società verso il miglioramento di sé stessa.
A proposito di comuni virtuosi…
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_Matteo Donisi