Non è un difetto di fabbricazione, ma una misura sostenibile: i tappi Tethered presto diventeranno la normalità (e un obbligo di legge)
Negli ultimi mesi vi sarà certamente capitato, aprendo una bottiglietta di plastica, di vedere che il tappo non può più essere staccato dal contenitore. Non si tratta di un difetto di fabbricazione, ma di una nuova disposizione europea a tutela dell’ambiente. Questi tappi, infatti, si chiamano Tethered e servono ad evitare di disperdere plastica nell’ambiente. Un assaggio di ciò che ci riserva il futuro, visto che la tecnologia Tethered sarà obbligatoria a partire dal 2024.
Cosa sono i tappi Tethered
Come si è detto, i tappi Tethered sono realizzati in modo da evitare che possano essere staccati dalla bottiglia quando questa viene aperta. Sono infatti collegati al contenitore attraverso una piccola ma robusta linguetta di plastica. Una misura che potrebbe apparire insignificante… ma solo se non si pensa a quanta plastica viene dispersa in natura.
Un obbligo di legge: cosa dice la normativa UE
È risaputo che l’Unione Europea ha deciso di mettere al bando diversi prodotti usa e getta con la nota direttiva UE 2019/904. Questa ha già reso illegale molti prodotti plastici monouso e ora imporrà anche l’obbligo del tappo Tethered (a partire dal 2024). È proprio grazie a questa direttiva, infatti, che il sistema produttivo comunitario sta iniziando ad adeguarsi a nuovi standard di sostenibilità ambientale dei prodotti.
Una soluzione (quasi) green
In molti, però, sono convinti che questa non sia una valida soluzione per risolvere il problema della plastica. I tappi Tethered, infatti, pur rappresentando un enorme passo in avanti rispetto al passato, non incidono sulla produzione di contenitori plastici usa e getta che è, a ben vedere, l’origine del problema.
Il vero traguardo, infatti, sarebbe quello di ridurre la produzione e il consumo di beni usa e getta, così da abbattere la produzione di rifiuti. Pertanto, è sempre preferibile scegliere contenitori riutilizzabili. Quelli, insomma, che non sono destinati a divenire immondizia appena dopo l’utilizzo, come borracce, bottiglie di vetro riempibili ecc…
Il problema della plastica negli oceani
Come già scritto in questo articolo, oceani e mari rappresentano una risorsa fondamentale per la vita dell’uomo sulla Terra. Basti pensare, per esempio, che la sopravvivenza di oltre 3 milioni di persone dipende dalla biodiversità degli oceani e che l’economia ad essa collegata corrisponde al 5% del Pil mondiale.
Una ricchezza che oggi è messa in pericolo proprio dai rifiuti plastici. Gli esperti concordano nello stimare che ogni anno finiscano su spiagge e fondali ben 8 milioni di tonnellate di plastica. Una realtà che, ovviamente, ha un impatto estremamente negativo sulla conservazione degli ecosistemi marini.
_Matteo Donisi