A poche centinaia di chilometri dal Circolo Polare Artico, l’ambizioso progetto di Northvolt che sfida i big della produzione di batterie cinesi
La sfida alla Cina è aperta e si combatterà attraverso il riciclo delle materie prime e l’abbattimento delle emissioni nell’atmosfera. Dalla Svezia potrebbe passare il futuro europeo in tema di produzione interna di batterie e la chiave di volta potrebbe essere davvero il progetto avviato dalla Northvolt.
Un futuro sempre più elettrico
L’attenzione sui temi ambientali è in crescita costante e il futuro del Pianeta passerà anche dalla capacità di produrre energia pulita, attraverso lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e lo sviluppo di tecnologie efficienti per diminuire i costi e aumentare la produttività.
Il tema dell’elettrico è uno dei più caldi e maggiormente coperto dai media, mentre le industrie investono con decisione sulla transizione energetica per abbandonare (quasi) definitivamente l’utilizzo dei combustibili fossili. Dall’industria automobilistica a quella edilizia, tutte le realtà produttive sono ormai coinvolte.
Tutto ciò non fa che aumentare la domanda di batterie, elemento fondamentale per un futuro sempre più elettrico. Senza contare la necessità di alimentare i miliardi di dispositivi che sono parte del quotidiano come gli smartphone o i piccoli e grandi elettrodomestici.
Oggi il mercato delle batterie è dominato dagli impianti di produzione cinesi, ma vicino al Circolo polare artico, un’azienda svedese è intenzionata a sfidare il colosso cinese puntando sulla ricerca e l’innovazione.
L’ambizioso progetto di Northvolt
Northvolt è una realtà che in pochi anni è riuscita ad affermarsi come una delle più importanti nel panorama europeo.
Nata dall’intuizione dei fondatori Peter Carlsson e Paolo Cerruti, già manager in Tesla, l’obiettivo dichiarato è quello di diventare il primo centro europeo per importanza e produzione e competere con la Cina, dominatrice del mercato mondiale.
Una sfida che passa dalla presentazione di un’alternativa sostenibile tutta europea alla richiesta sempre maggiore di batterie. Come? Puntando soprattutto sulla gestione, il riciclo e il riutilizzo dell’immenso volume di batterie che hanno concluso il loro ciclo di vita o che vengono ritirate dal mercato.
L’impianto principale ha sede a Skelleftea, nell’estremo nord della Svezia. La costruzione è cominciata nel 2019 e dal 2021 ha cominciato la produzione di batterie agli ioni di litio, fondamentali per le tecnologie presenti e future.
Northvolt Ett
Oggi Northvolt Ett (questo il nome della gigafactory) è in grado di produrre abbastanza batterie da alimentare 15.000 auto elettriche l’anno. Un numero importante se consideriamo il breve periodo di attività e la presenza di altre due importanti gigafactory nel continente di LG e Samsung.
La prossima tappa prevede l’ampliamento del Northvolt Ett entro il 2027 e portare la capacità produttiva all’alimentazione di un milione di auto elettriche all’anno, mentre è già stata realizzata la prima batteria per auto elettrica composta esclusivamente da materiali riciclati come cobalto, manganese e nichel.
La nuova vita delle batterie
Il riciclo delle batterie rappresenta il fulcro del progetto Revolt lanciato dall’azienda nel 2019. L’obiettivo è quello di recuperare batterie usate per riciclarle e trasformarle in materiale grezzo per la produzione di nuove. Entro il 2030 è stato stimato che ogni anno e solo in Europa 250.000 tonnellate di batterie elettriche raggiungeranno il fine vita. Senza contare il numero elevatissimo di scarti di produzione. Tutto questo può e deve essere riciclato.
Ecco perché l’azienda sta costruendo Revolt Ett, che a pieno regime sarà in grado di riciclare 125.000 tonnellate di materiali per batterie l’anno (compresi gli scarti di produzione della gigafactory). Recuperando risorse importanti come litio, cobalto, manganese e nichel, Revolt Ett sarà in grado di coprire il 50% del fabbisogno di materie prime per la produzione di batterie dell’impianto di produzione Northvolt Ett.
La circolarità della produzione industriale di Northvolt è un modello che vuole integrare il tema della sostenibilità alla produzione. Riducendo la necessità di estrarre le materie prime, aumentando i volumi di materiale riciclato e recuperando gli scarti mette insieme entrambe le necessità.
Sai quali sono le aziende più impegnate nella riduzione della CO2?
Qui la classifica ufficiale del NewClimate Institute
_Simone Picchi