Lo stilista Tommy Hilfiger lancia una nuova collezione eyewear utilizzando nylon rigenerato. Sono molte le griffe che stanno puntando al sostenibile
Sostenibile e “alla moda”: un binomio vincente nel segno dell’economia circolare. Lo stilista Tommy Hilfiger ha recentemente lanciato la sua nuova collezione eyewear Tommy Jeans. Dal progetto a quattro mani condiviso con il produttore di occhiali Safilo e il produttore di fibre poliammidiche Aquafil, sono nate montature per occhiali utilizzando nylon rigenerato. Il materiale è stato ottenuto attraverso un processo di depolimerizzazione e ripolimerizzazione di rifiuti, tra cui reti da pesca, scarti di tessuto sintetico e materiale plastico industriale. Quanto sarebbe finito “al macero” è invece salito in passerella, sotto i riflettori di magazine e riviste: un accessorio innovativo che strizza l’occhio alla ricerca sui materiali e sul riutilizzo di fibre, un riuso di rifiuti creativo e intelligente.
Virtuosismo e innovazione
“Questo tipo di nylon – spiegano – ha le stesse caratteristiche di quello da fonte vergine o da petrolio, senza nessuna differenza di qualità o prestazioni, e può essere riciclato, ricreato e rimodellato più volte, senza perdere le sue proprietà. Il materiale non è mai stato utilizzato prima nella produzione industriale di occhiali”. L’attenzione ai componenti è sinonimo di utilizzo responsabile sia da parte delle griffe che dei cittadini, rispettosi dell’ambiente. Gli esempi virtuosi di moda sostenibile, fortunatamente, si stanno moltiplicando in tutto il mondo: Adidas, ad esempio, realizza sneakers con una dozzina di bottiglie di plastica recuperate dalle acque degli oceani; Vegea ha invece creato un nuovo tipo di pelle realizzata con il riciclo rifiuti organici, nello specifico con gli scarti dell’uva vinificata, il Wineleather; direttamente dall’America, The North Face produce borse e t-shirt con il riciclo rifiuti indifferenziati provenienti dai parchi nazionali, donando una parte del ricavato in beneficenza.
Ricerca tricolore
C’è un progetto, però, tutto italiano che coniuga imprenditoria, moda e associazioni: si chiama “The time is now!” condotto da Pitti Immagine Uomo, Istituto Europeo di Design, Consorzio Italiano Implementazione Detox – CID e Greenpeace Italia. Per l’edizione 2020 si sono pensate a sei nuove collezioni indubbiamete sostenibili per i tessuti utilizzati e rappresentative di sei stili di vita. “Il progetto – hanno spiegato gli organizzatori – indaga il profilo di un cittadino contemporaneo che compie delle scelte e che quindi, con il suo comportamento, è consapevole di poter determinare un cambiamento, non solo nel suo modo di vivere ma anche di riflesso nella società. Questo cittadino contemporaneo è anche cosciente della crisi climatica che affronta il nostro pianeta: parliamo infatti di un cittadino 1.5, dove 1.5 indica l’aumento massimo della temperatura media globale per limitare i cambiamenti climatici”. Motore del progetto è Greenpeace Italia, che punta a ridisegnare l’identità del proprio Green Market, “andando ad inserire al suo interno prodotti che nel loro utilizzo possano orientare comportamenti sostenibili e la riduzione dei consumi“. Nel progetto sono coinvolte aziende “selezionate per i processi attenti all’ambiente e che forniranno i tessuti con cui saranno realizzate le collezioni.
Per coinvolgere menti giovani e fresche, è stata lanciata una nuova call agli studenti IED delle Scuole di Moda, Design, e Comunicazione di Milano, Roma, Torino, Firenze, Venezia, Cagliari e dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como: a loro sarà affidato il compito di lavorare alla costruzione di personas, che rappresentino altrettante modalità di approcciarsi al mondo della sostenibilità“. Ben vestito, oggi come oggi, ha un doppio e importantissimo valore: nella forma e… nella sostanza!
_ di Marilisa Cattaneo
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