Scopri come insegnare a risparmiare ai tuoi coinquilini.
Esistono innumerevoli consigli su come ridurre lo spreco e migliorare l’efficienza energetica di casa: isolare gli spifferi con sigillanti, stucchi o battiscopa. Abbassare la temperatura del termostato. Utilizzare lampadine a LED invece di quelle ad incandescenza. Ultimo, ma non meno importante, ricordarsi di spegnere la luce o gli apparecchi elettronici quando non servono.
Conosci bene queste regole e le adotti da tempo, il problema sorge da chi convive con te: partner, figli o coinquilini. Le persone che ti stanno vicine non riescono a capire che un semplice gesto potrebbe aiutare tutti ad avere un occhio rivolto verso l’ambiente e uno verso il portafoglio.
La reattanza
Da diverso tempo lo fai notare, hai l’impressione che il tuo messaggio entri da un orecchio ed esca dall’altro e ti arrabbi dicendo frasi del tipo “voi non spegnete mai le luci!”, “non posso starvi dietro” “Devi stare più attento!” etc. Se ti rispecchi in queste parole, allora, c’è un altro grande problema: il modo in cui chiedi, a chi vive con te, di rispettare determinate regole.
Hai mai sentito parlare della reattanza psicologica? La reattanza è una particolare resistenza psicologica che ci porta a non accettare ordini che provengano da persone molto vicine a noi: un genitore o un partner per esempio.
Da uno studio della Duke University è emerso che questo meccanismo psicologico agisce a livello inconscio e agisce su tutti. La sensazione che qualcuno possa limitare la nostra libertà è così forte che, a volte, ci capita di svolgere azioni che vadano contro il nostro interesse.
L’importante è che la nostra libertà non venga limitata.
Studi scientifici hanno dimostrato che questa sensazione inizia già dai due anni. Sviluppiamo, sin da piccoli, un particolare interesse per ciò che è proibito. Hai presente quando un bambino fa attenzione improvvisamente a un giocattolo che non usava da tempo semplicemente per il fatto che un suo amichetto lo sta utilizzando? Ecco, questo è quello che succede e, in questo caso, il giocattolo messo da parte è la libertà di scelta.
La reattanza psicologica è figlia di un interessante studio condotto nel 1996 dallo psicologo Jack Brehm. Il dottor Brehm scoprì che i bambini sono attratti da ciò che è difficile da raggiungere. L’esperimento era diviso in due fasi: nella prima fase mise un bambino di fronte a due giocattoli. Nella seconda fase separò uno dei due giocattoli con una barriera di plexiglass trasparente. Il risultato fu sbalorditivo: i bambini che potevano giocare indisturbati con entrambi i giochi, non mostrano nessuna preferenza. Quelli con il giocattolo posto dietro la barra di plexiglass, mostravano un interesse tre volte maggiore per il giocattolo “proibito”.
Come evitare la reattanza?
Parti dalle parole, evita frasi negative e aggressive. Cerca di far capire che quello che chiedi non lo devono fare per un tuo favore personale, ma per un bene comune.
La reattanza è una reazione emotiva, non permette razionalizzazioni. Se il cervello del tuo interlocutore entra in reattanza, non ci sarà motivazione razionale che gli possa far vedere le cose come le vedi tu. Uno medesimo obiettivo, comunicato in modo diverso, provoca reazioni totalmente diverse. Se in casa sei l’unica persona che si preoccupa di risparmiare, cerca di trasmettere i valori delle tue azioni nel modo più amichevole possibile.
Il metodo più funzionale per ingannare la reattanza rimane la psicologia inversa. Consiste nel chiedere a una persona di comportarsi o di pensare l’esatto opposto di quello che vogliamo accada in realtà. Con la psicologia inversa stai sempre minacciando la libertà del tuo interlocutore perché metterai nella famosa scatola di plexiglass il comportamento che vuoi che adotti.
“Scommettiamo che non riuscirai a spegnere la luce della tua cameretta per una settimana di fila?”
In questo modo stai mettendo nella scatola “proibita” la capacità, del tuo interlocutore, di fare una determinata azione. Più la persona con cui farai questo giochetto è adulta, più deve essere impercettibile il tuo secondo fine.
Sconfiggi la reattanza di chi vive con te per vincere una bolletta più simpatica.
Scommettiamo che non riuscirai a risparmiare nella prossima bolletta per colpa di chi vive con te? 😉
_ di Alessio Mastroianni
Ciao, articolo molto simpatico ed utile allo stesso tempo! Soprattutto per chi, come me, vive con 4 coinquilini spendaccioni, cercherò di utilizzare la psicologia inversa su di loro per convincerli a risparmiare un po !
A casa nostra il problema è il frigo che i miei coinquilini lasciano attaccato anche quando si va via per l’estate, facendoci consumare un patrimonio. Se si pensa che un frigo consuma in media 550kWh ( https://www.fornitura-lucegas.com/risparmiare-in-bolletta/ ) si capisce perché arrivano bollette cosi salate a fine mese!