Un nuovo sistema ideato per purificare l’acqua da microplastiche e batteri pericolosi per la salute
Sciami di minuscoli robot sferici guidati da campi magnetici, sviluppati da alcuni ricercatori cechi, sono in grado di catturare microplastiche e batteri, presenti nell’acqua permettendone la rimozione. Un sistema promettente… avrà successo?
Le microplastiche: cosa sono e quali conseguenze
Come abbiamo già spiegato in altri articoli, le microplastiche sono legate all’inquinamento da rifiuti nel mare e sono piccolissimi frammenti che diventano cibo per molti animali e possono arrivare all’uomo con rischi ancora non ben compresi.
Le microplastiche sono state rintracciate persino nel sangue umano, secondo uno studio che si poneva come obiettivo quello di analizzare il possibile legame tra plastica e cellule umane. E sono addirittura state trovate in luoghi inaccessibili per la maggior parte degli esseri umani, come sul monte Fuji in Giappone: sembrano essere infatti diventate una componente delle nuvole, che le trasportano e con le piogge le depositano anche in ambienti lontani dalle attività dell’uomo.
Ma non è finita qui. Oltre ad essere le responsabili di uno dei maggiori problemi ambientali, le microplastiche possono fare da punto di ancoraggio per molti batteri e microrganismi pericolosi.
Risulta quindi di fondamentale importanza pensare a come rimuoverle.
I micro robot che puliscono l’acqua
Un esperimento interessante sulla rimozione delle microplastiche arriva dal gruppo di ricerca con a capo Martina Ussia, facente parte dell’Istituto di Tecnologia dell’Europa Centrale e dell’Università di Brno, nella Repubblica Ceca, che ha messo a punto dei micro robot in grado di ripulire l’acqua.
Nello specifico, le sfere-robot sono descritte nella rivista Acs Nano e si tratta di sfere di 2,8 mm di diametro capaci di muoversi e catturare le microplastiche, se immerse in un campo magnetico rotante.
Per testare questi micro robot i ricercatori li hanno immersi in contenitori d’acqua contenenti microplastiche di un micrometro di diametro e batteri responsabili della polmonite. Hanno quindi esposto i contenitori d’acqua ad un campo magnetico rotante e in 30 minuti l’acqua è stata ripulita dall’80% dei contaminanti.
Successivamente, i robot responsabili della pulizia dell’acqua sono stati sottoposti ad ultrasuoni per separarne le microplastiche e sterilizzati con radiazioni ultraviolette, in modo da poter essere riutilizzati (il loro riutilizzo ha purtroppo comportato una minore efficacia).
Il sistema è certamente complesso ma ritenuto promettente per liberare l’acqua da plastiche e batteri.
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_Miriam Tettamanti