Grazie a un errore di laboratorio si è scoperto che una particolare specie di calabrone potrebbe sopravvivere alle inondazioni
Le condizioni climatiche in continuo mutamento rappresentano una delle principali sfide per la sopravvivenza degli organismi viventi. Ciò rende sempre più necessario studiare potenziali adattamenti e meccanismi di resilienza in risposta ai cambiamenti e all’escalation di eventi climatici estremi, come siccità e inondazioni. Uno studio sulle regine dei calabroni potrebbe essere la svolta.
Secondo una ricerca condotta dall’Università di Guelph in Canada e riportato su The Guardian, le regine del comune calabrone orientale (bombus impatiens), una specie diffusa soprattutto nell’America settentrionale, riuscirebbero a resistere sott’acqua fino a una settimana durante il letargo. Una scoperta particolarmente significativa, considerando i potenziali rischi di inondazione che potrebbero aumentare a causa dei cambiamenti climatici.
Calabroni e sopravvivenza sott’acqua: la scoperta da un errore di laboratorio
Circa un terzo di tutte le specie di calabrone sono attualmente in declino, ma secondo la dott.ssa Sabrina Rondeau questo non è il caso del bombo. È molto probabile che la capacità di sopravvivere sott’acqua possa contribuire significativamente alla loro resilienza.
Rondeau e il suo coautore, il professor Nigel Raine, hanno fatto la loro scoperta durante un incidente di laboratorio, in cui alcune provette contenenti regine ibernate si sono accidentalmente allagate. Sorprendentemente, le regine sono sopravvissute.
Per confermare la scoperta, è stato quindi realizzato un ulteriore esperimento. Oltre 140 regine sono state suddivise in gruppi: alcune sono state mantenute asciutte come controllo, mentre altre sono state sommerse o lasciate galleggiare per periodi di otto ore, 24 ore o una settimana. Dopo il ritorno alle condizioni normali di ibernazione, la maggior parte delle regine sommerse per una settimana era ancora viva dopo otto settimane, con un tasso di sopravvivenza simile a quello del gruppo di controllo.
Calabroni contro il cambiamento climatico
I risultati della ricerca sono sorprendenti, considerando che la maggior parte degli insetti adulti che svernano non possono sopravvivere all’immersione in acqua e devono spostarsi dalle pianure alluvionali per evitare le inondazioni.
Sabrina Rondeau ha suggerito che è probabile che anche le regine di altre specie di calabroni possano essere tolleranti alle inondazioni. Tuttavia, le api che nidificano a terra, comprese alcune specie di calabroni, potrebbero comunque essere a rischio poiché le loro larve potrebbero non sopravvivere a queste condizioni.
Il team di ricerca ha indicato che, per il futuro, sarebbe interessante esplorare i meccanismi che permettono alle regine di resistere alle inondazioni. Tra i fattori da considerare vi è il loro basso fabbisogno di ossigeno durante il letargo, che potrebbe essere cruciale per la loro capacità di sopravvivere sott’acqua per periodi prolungati.
Cambiamento climatico, finalmente una buona notizia
Nonostante questi risultati siano sorprendenti, i ricercatori rimangono con i piedi per terra, in quanto non ci sono ancora abbastanza informazioni riguardanti l’esposizione a lungo termine e i potenziali effetti sulla specie, negli ultimi anni sempre più a rischio.
Nel 2021, un rapporto Ispra ha diffuso un dato allarmante sul continuo declino degli insetti impollinatori, come api e farfalle, dipeso dalle diverse pressioni ambientali che spesso agiscono in concomitanza con altri fattori distruttivi, come l’inquinamento, l’uso eccessivo di pratiche agricole intensive e la diffusione di parassiti e patogeni.
Tuttavia, questo studio può gettare le basi per nuovi e necessari approfondimenti, che potrebbero offrire una significativa speranza nella lotta contro il cambiamento climatico.
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_Hillary Di Lernia