Sono oltre 4.000 gli esemplari arborei di riconosciuto valore paesaggistico, storico e naturalistico. Una ricchezza enorme per l’Italia
Giganteschi alberi millenari, specie rare importate secoli fa per impreziosire giardini e orti botanici di re e imperatori, esemplari che riescono a diventare elementi caratteristici e imprescindibili del paesaggio. Questo (e molto altro) sono gli alberi monumentali: veri e propri monumenti, oggi censiti e spesso visitabili, da tutelare e valorizzare. Una enorme ricchezza per l’Italia, che potrebbe (dovrebbe?) valorizzarli e renderli sempre più centrali negli itinerari legati al turismo sostenibile.
Cosa sono gli alberi monumentali?
Senza volerci soffermare eccessivamente sulle definizioni, potremmo dire che un albero monumentale sia un esemplare vegetale di evidente (e riconosciuto) valore naturalistico, paesaggistico o storico. Appartengono a questa categoria gli alberi plurisecolari e millenari, ma anche quelli che sono legati ad eventi storici rilevanti o quelli che sono inseriti in importanti complessi architettonici.
Perché possa essere definito “monumentale”, l’esemplare deve distinguersi per caratteristiche come l’età, le dimensioni, la rarità rispetto al contesto o il possesso di un particolare rilievo storico-culturale.
Alberi monumentali in Italia
Ad aprile 2024, sono 4.287 gli alberi monumentali censiti in Italia. Circa la metà di questi (2.107) si trovano in piccoli comuni (per lo più nelle aree interne e rurali). Nelle aree protette, invece, ve ne sono 745. Complessivamente, sono 250 le specie arboree a cui appartengono questi meravigliosi ed unici esemplari. Dati che indubbiamente mostrano come, nonostante i problemi legati all’eccessivo consumo di suolo, lo Stivale mantenga una notevole ricchezza ed eterogeneità naturalistica.
Questi sono solo alcuni dei numeri raccolti e analizzati in un approfondito report di Fondazione Symbola, che indaga anche la stretta correlazione tra gli alberi monumentali italiani, i piccoli comuni e le aree rurali del nostro Paese.
Alberi monumentali: l’olivo di Luras
Uno degli alberi monumentali più incredibili del mondo si trova in Sardegna, più precisamente in località Santu Baltolu di Carana. Si tratta dell’olivo selvatico (o olivastro) di Luras, un esemplare la cui età stimata è di circa 4.000 anni. Numeri che lo rendono l’albero più antico d’Italia e uno dei più antichi d’Europa.
Questo enorme guardiano millenario (la circonferenza del tronco è superiore ai 10 metri) è solo uno dei tanti e affascinanti alberi monumentali che insistono sul suolo italiano.
Alberi monumentali e turismo
Gli alberi monumentali, al di là della rilevanza storica e culturale, rappresentano anche un possibile volano per l’economia italiana, un Paese in cui il verde (o, meglio, le aree naturalistiche e rurali) rappresenta sempre di più un grande attrattore turistico. Non è un caso che alle Bandiere Blu siano state da tempo affiancate le Spighe Verdi e che i visitatori che scelgono mete green stiano crescendo di anno in anno.
Se a ciò si aggiunge che molto spesso gli alberi monumentali si trovano all’interno di itinerari turistico-naturalistici di grande rilievo (alcuni dei quali ideali per chi pratica il cicloturismo), è chiaro come questi patriarchi millenari rappresentino anche un’importante risorsa per l’economia italiana. La sfida, come è evidente, è quella di immaginare una valorizzazione e uno sfruttamento sostenibile degli alberi monumentali (oltre, ovviamente, alle azioni volte a preservare questi singolari monumenti).
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_Matteo Donisi