Sono pochi gli scrittori contemporanei la cui vita e opere sono in grado di entrare nell’immaginario collettivo con la stessa forza con cui lo ha fatto Luis Sepùlveda.
In un mondo dove si legge sempre meno e le storie sembrano viaggiare esclusivamente sullo schermo, i mondi pieni di vita del canta-storie cileno hanno continuato a stimolare la fantasia di milioni di lettori in tutto il mondo.
Il Covid-19 ci ha privato della sua presenza e della possibilità di farci sognare ancora con nuove avventure, ma le sue opere sono lì pronte ad essere lette e rilette più volte!
La fama di Sepulveda è di certo legata alla favola moderna dell’amicizia tra la gabbianella ed il gatto (che le insegnò a volare). Il libro di formazione amato da grandi e piccini, attraverso la leggerezza del racconto fantastico con protagonisti degli animali, parla dell’importanza dell’amicizia, dei passaggi delicati della crescita, del rispetto per il diverso, del rispetto dell’ambiente e tanto altro. Temi cari all’autore e presenti in tutta la sua produzione letteraria.
Il rispetto della diversità e dell’ambiente sono stati gli argomenti cari allo scrittore cileno, tanto da essere presenti sia nella serie di favole quanto in racconti di viaggio e romanzi. E data la sua storia personale, fatta di scelte coraggiose e tanto tempo dedicato a cause umanitarie e ambientali, non poteva che essere così.
Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa
Sepùlveda è stato impegnato in prima linea per la salvaguardia del pianeta. Storico il suo attivismo per Greenpeace, con la quale ha organizzato e preso parte a spedizioni per fermare le baleniere internazionali del Pacifico.
L’impegno ambientalista a favore degli ecosistemi naturali minacciati dall’uomo si rifletteva anche nelle sue opere. Non solo in quelle più impegnate ma anche in storie pensate per i più piccoli, favole colorate che con il loro linguaggio semplice possono educare le generazioni del futuro ad un tema importante come il rispetto dell’ambiente.
Il destino ha voluto che proprio una di queste meravigliose storie di natura ed amicizia fosse la sua ultima pubblicazione.
In Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa è l’animale più grande (e temuto) dell’oceano a raccontare la sua storia. L’azzurro mare del Sud del mondo, narrato dall’uomo sin dai tempi più remoti – e che Sepùlveda conosce molto bene – è la casa del gigantesco animale chiaro, da secoli minacciato dalla ricerca della ricchezza di uomini senza scrupoli. Acque che si sono tinte di rosso sangue e che hanno costretto gli animali a cercare riparo negli abissi.
È proprio dall’immensa profondità dell’oceano che un’esemplare di balena bianca racconta la storia del luogo e lo fa parlando con un bambino che risente la sua voce attraverso la conchiglia di una spiaggia meridionale del Cile
Un libro di amore per la natura che ci ricorda quanto dannosa sia l’opera dell’uomo. Attraverso le parole della balena, che non a caso si rivolge ad un altro essere puro come un bambino, Sepùlveda denuncia il potere degli uomini sulla vita dell’ambiente e di come lo sfruttamento intensivo delle risorse abbia imbruttito non solo il paesaggio ma anche l’animo umano.
Amicizia, mondo animale e rispetto dell’ambiente: le altre favole di Sepùlveda
Un’orfana gabbianella ed un gatto premuroso, un cane lupo fedele ed il suo amico perduto, poi una lumaca curiosa con un gufo malinconico e una saggia tartaruga, ed ancora un gatto ed un topo inseparabili. Questa non è l’arca di Noé ma gli altri protagonisti delle favole di Sepùlveda.
La capacità di raccontare la vita attraverso piccole (grandi) storie per l’infanzia è racchiusa nei 5 libri con protagonisti gli animali.
Cambiano l’ambientazione e le trame ma non i valori che collegano le diverse storie. L’affetto e l’amore dell’autore per l’ambiente e la natura traspaiono in ogni descrizione e dialogo presente.
Lo si vede nei teneri tentativi della gabbianella di spiccare il volo grazie ai consigli del suo amato gatto. Nella curiosità della lumaca di scoprire il mondo e non vivere nella paura dell’esterno o nel momento in cui gatto e topo capiscono di non poter fare a meno l’uno dell’altro. O nella tenacia dell’addomesticato cane lupo di ritrovare le carezze del suo amato e mai dimenticato padroncino.
In queste storie l’uomo è lo spettatore della natura che gli sfugge a causa di sé stesso. Ma Sepùlveda non chiude agli uomini le porte della bellezza del creato: chiede solo che lo faccia con rispetto.
_ di Simone Picchi