Le zone umide sono veri e propri ecosistemi e ospitano moltissime specie animali e vegetali. Preservarle è un imperativo che spesso si trascura
Le zone umide forniscono acqua al Pianeta e sono habitat e riparo per la fauna selvatica. Inoltre, il loro ruolo nella lotta al cambiamento climatico è prezioso, dato il loro funzionamento da “filtri naturali”. Nonostante questo c’è ancora molto da fare per tutelarle in maniera costante ed efficace.
Cosa sono le zone umide
Le zone umide sono le aree con campi e foreste acquitrinosi, in cui cioè l’acqua ricopre il suolo e lo impregna. Possono essere zone umide costiere, caratterizzate da acqua salmastra (sia dolce che salata) o zone umide interne, cioè pozze temporanee, paludi o acquitrini spesso di acqua dolce. Queste zone vanno a formare il 6% della superficie terrestre.
Il ruolo delle zone umide nella vita del Pianeta
Le zone umide proteggono, depurano, permettono la vita e contrastano il cambiamento climatico. Cerchiamo di approfondire. Innanzitutto, le zone umide durante le alluvioni, assorbono l’acqua in eccesso e sulle coste, aiutano a ridurre gli effetti delle mareggiate che si presentano in seguito a tempeste ed uragani.
Sono inoltre filtri naturali: quando le acque di deflusso contengono inquinanti, come ad esempio concimi, la flora delle zone umide rallenta le sostanze chimiche. Accade perché le radici delle piante trattengono e bloccano gli inquinanti.
Le zone umide permettono poi, essendo un habitat con caratteristiche precise, la vita di animali e vegetali. Ad esempio, gli uccelli migratori usano le zone umide come tappe e si riproducono in esse. Sono anche aree di riproduzione per pesci e crostacei; due terzi dei pesci che mangiamo trascorrono una parte della vita nelle zone umide.
Le zone umide vengono chiamate anche “pozzi di assorbimento di carbonio” e non è un caso. Assorbono infatti milioni di tonnellate di gas ad effetto serra ogni anno. Ecco perché, se distrutte, potrebbero emettere grandissime quantità di gas serra e innescare la cosiddetta “bomba di carbonio”.
Zone umide e tutelare, la situazione attuale (anche in Italia)
Esiste una giornata dedicata alle zone umide, a testimonianza del ruolo fondamentale che ricoprono nella vita del Pianeta. Il 2 febbraio si ricorda ogni anno la Convenzione di Ramsan, firmata nel 1971 per tutelarle. Hanno aderito 172 Paesi e sono stati individuati ormai oltre 2.400 siti (oltre 250 milioni di ettari in totale) da preservare. Nonostante gli accordi però dal 1700 abbiamo perso più dell’80% delle zone umide e non sembra esserci una battuta d’arresto; dal 1970 ne abbiamo perso oltre il 35%. Ecco perché la tutela diventa ancora più importante… anche in Italia, dove le zone umide sono colme di vita e sono il luogo ideale per svernare, anche considerando che il cambiamento climatico ha modificato le rotte migratorie di molte specie e le porta a restare nel nostro Paese senza proseguire verso l’Africa.
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_Miriam Tettamanti