Nel 1904 riusciva a tenere accese 5 lampadine, oggi fornisce energia a 1 milione di famiglie. L’intuizione di un principe eclettico e controverso
L’Italia è uno dei Paesi europei più attenti alla riduzione dei consumi energetici. A confermarlo sono i dati 2022, che mostrano una nazione che cerca di muoversi nella direzione della decarbonizzazione. Tra le fonti di energia alternativa che potrebbe sfruttare meglio vi è certamente la geotermia. Questa, infatti, rappresenta appena il 2.1% (dati del 2018) dell’energia prodotta in Italia. Una percentuale decisamente bassa per un Paese caratterizzato da un’intensa attività vulcanica secondaria e da un forte legame storico con questa fonte. Infatti, se tutti conoscono il rapporto che già in età romana univa gli abitanti della Penisola alle attività sulfuree e termali, in pochi sanno che il primo impianto geotermico del mondo è stato realizzato proprio in Italia. (Fonte foto di apertura: Enel Green Power)
Un record italiano: i primi passi
Fu il principe Pietro Ginori Conti ad intuire che era possibile utilizzare il vapore geotermico per produrre energia. Così, il 4 luglio del 1904, grazie a una dinamo azionata dal vapore emesso dal sottosuolo, il primo impianto geotermico del mondo riuscì a tenere accese cinque lampadine. Un magro risultato, che però incoraggiò il principe Ginori Conti a proseguire la sua ricerca. I risultati furono esaltanti: nel 1911 nacque una vera centrale geotermica (la prima al mondo) che nel 1916 era in grado di soddisfare il fabbisogno energetico non solo di Larderello (il comune toscano in cui era sito l’impianto) ma anche della vicina città di Volterra. Un risultato incredibile, tanto che durante i difficili anni della Prima Guerra Mondiale la centrale di Ginori Conti venne visitata dalla celebre scienziata Marie Curie (la prima donna al mondo ad aver ricevuto, nel 1903, il premio Nobel)
Larderello oggi
La centrale toscana è ancora attiva ed è parte del più antico complesso geotermico del mondo. Nel corso di oltre un secolo di storia gli ampliamenti e gli interventi di adeguamento tecnologico l’hanno resa una realtà altamente efficiente, al punto che l’energia prodotta a Larderello riesce a soddisfare le esigenze di circa 1 milione di famiglie italiane (nonostante il continuo aumento dei consumi energetici pro capite).
Il fondatore
Come abbiamo visto, la storia del primo impianto geotermico del mondo è strettamente collegata alla figura di Piero Ginori Conti, Principe di Trevignano, un uomo brillante ed eclettico che per primo riuscì a sfruttare l’energia geotermica per la produzione industriale di corrente elettrica.
Nato a Firenze nel 1865, Ginori Conti trasformò l’azienda del suocero (una ditta di estrazione dell’acido borico) in quello che è divenuto il celebre impianto di Larderello.
Molto sensibile alle problematiche relative all’educazione e alla lotta all’analfabetismo, il conte nel corso della sua vita fondò una scuola femminile d’arti e mestieri (oggi è un istituto tecnico che porta il suo nome) e realizzò tre asili infantili. Fu anche commissario del conservatorio di San Lino a Volterra.
Molto controverso fu invece l’avvicinamento di Ginori Conti a Mussolini e al Fascismo. La famiglia del principe è infatti una fervente sostenitrice di Benito Mussolini e contribuisce alla fascistizzazione di Larderello. Nel 1922 molti dei dipendenti dell’azienda di Ginori Conti prendono parte alla Marcia su Roma.
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_Matteo Donisi