Bruxelles vara il Green Deal: entro il 2050 si completerà la transizione verso l’energia pulita.
Ursula von der Leyen: “La trasformazione che ci si prospetta è senza precedenti”
Era una delle sei priorità identificate dalla Commissione Europea per il quinquennio 2019-2024: un Green Deal europeo per diventare il primo continente a impatto zero sul clima entro il 2050. E il mese scorso Bruxelles ha deciso di passare dalle parole ai fatti presentando un ambizioso piano di investimenti del valore di 1.000 miliardi di euro. Una transizione giusta, così come è stata definita dalla stessa Commissione, fornendo sostegno economico alle aree geografiche e ai settori che dipendono in misura maggiore dai combustibili fossili. Sarà esteso il sistema di scambio di quote di emissione e si punterà allo sviluppo di fonti di energie pulita e tecnologie verdi. Un ruolo strategico sarà quello di InvestEU, un nuovo programma comunitario per il periodo 2021-2027, che sostituisce l’attuale Feis (Fondo europeo per gli investimenti strategici), nato all’indomani della crisi economica esplosa nel 2007 e che destinerà almeno il 40% della propria dotazione finanziaria complessiva per gli obiettivi climatici.
Green Deal: come funziona
Il piano si dipana lungo tre direttrici. La prima riguarda i finanziamenti, sia di natura pubblica che privata. Per il periodo 2021-2027 le risorse previste ammonteranno complessivamente a 100 miliardi di euro. Verrà creato il cosiddetto Fondo per una transizione giusta, che raccoglierà tra i 30 e i 50 miliardi di euro, a favore di lavoratori, start-up e incubatori, sostenendo anche gli investimenti per la creazione di energia pulita e per l’efficientamento energetico. Il ruolo strategico di InvestEU, che prevede una raccolta di 45 miliardi per attrarre investimenti destinati alle regioni interessate nell’ambito di progetti di economia sostenibile e favorire lo sviluppo di nuove fonti di crescita. Mentre ulteriori 25-30 miliardi saranno veicolati tramite strumenti di prestito per il settore pubblico, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, e saranno impiegati, per esempio, nello sviluppo di reti di teleriscaldamento e ristrutturazioni edilizie. La seconda direttrice è relativa al quadro regolamentare, prevedendo incentivi per sbloccare e riorientare gli investimenti, favorendo quelli sostenibili e sollecitando le istituzioni dei singoli Paesi a semplificare le procedure necessarie. La terza concerne invece un sostegno pratico, fornendo aiuto alle autorità pubbliche nella costruzione dei progetti sostenibili.
Iniziative e progetti, gli esempi di Ungheria, Crozia e Lettonia
A beneficiare di queste iniziative potranno essere progetti di ogni scala, sia minore, come quelli per il rinnovamento energetico delle case, sia maggiore, come l’installazione di reti di stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Nell’ambito dei programmi europei già attivati non mancano gli esempi di progetti e di investimenti sostenibili. Per il sistema di teleriscaldamento di Budapest, Ungheria, nel 2018 sono stati destinati 71 milioni di euro, con l’obiettivo di migliorare le performance della rete, ottimizzare il mix energetico e ridurre le emissioni inquinanti. Nello stesso anno l’azienda nazionale croata per l’energia, la Hrvatska elektroprivreda, ha ottenuto finanziamenti per 130 milioni di euro per permettere di modernizzare la co-generazione di energia elettrica e le forniture di riscaldamento a Zagabria, rimpiazzando le obsolete unità e turbine a gas e petrolio. All’Agenzia per lo sviluppo di investimenti pubblici della Lituania, invece, lo scorso anno sono stati assegnati complessivamente 25 milioni di euro, per supportare la creazione della prima piattaforma di investimento per l’efficientamento energetico del Paese baltico. La piattaforma ha già in serbo numerosi progetti idonei, con un particolare impegno per l’installazione di pannelli solari nelle case private, il rinnovamento degli edifici e l’efficientamento energetico di gruppi industriali, focalizzato sui sistemi di illuminazione.
Le parole di Ursula Von Der Leyen
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato alla presentazione del piano: “Al centro del Green Deal europeo, che racchiude la nostra visione per un’Europa climaticamente neutra entro il 2050, ci sono le persone. La trasformazione che ci si prospetta è senza precedenti e avrà successo solo se è giusta e va a beneficio di tutti. Sosterremo le popolazioni e le regioni chiamate a compiere gli sforzi maggiori affinché nessuno sia lasciato indietro. Il Green Deal comporta un ingente fabbisogno di investimenti, che trasformeremo in opportunità di investimento. Il piano presentato oggi, finalizzato a mobilitare almeno 1.000 miliardi di euro, indicherà la rotta da seguire e provocherà un’ondata di investimenti verdi”.