Piantare alberi ci difende dal caldo estivo, fa risparmiare energia e contrasta gli effetti del cambiamento climatico
Le città del futuro dovranno essere necessariamente sempre più verdi e più sostenibili, costellate di boschi urbani che, oltre a renderle più belle e accoglienti, potranno salvare migliaia di vite. Un singolo albero, infatti, assorbe tra i 10 e i 30 kg di CO2 all’anno e la sua chioma filtra gli agenti inquinanti presenti nell’aria. Inoltre gli alberi sono in grado di mitigare le ondate di caldo estive e sono essenziali per la conservazione della biodiversità urbana. Queste sono le concrete indicazioni degli scienziati, recepite anche dall’Unione Europea che ha come obiettivo la piantumazione di 3 miliardi di alberi in 10 anni. Non dimentichiamo, però, che, oltre a piantare alberi dovremo anche impegnarci a fermare la deforestazione e trovare nuovi modi per ridurre le emissioni.
L’allarme degli scienziati
Stefano Mancuso, scienziato di fama mondiale sostiene che la città è un bene e un male allo stesso tempo. Bene perché garantisce efficienza a migliaia di persone, male perché è la principale fonte di aggressione dell’ambiente. Le città coprono una piccolissima superficie delle terre emerse (tra l’1,7 e il 2,7% della superficie terrestre ) ma producono il 75% dell’anidride carbonica totale e il 75% dei rifiuti e richiedono un’enorme quantità di risorse.
L’impronta ecologica delle città è enorme.
Mancuso afferma : “Ciò che cambierà in maniera definitiva l’ambiente delle nostre città è il riscaldamento globale” e “Oggi dobbiamo immaginare città diverse: ricoperte di piante”.
La progettazione delle nostre città non si è ancora del tutto adeguata all’emergenza che stiamo affrontando ma oggi, finalmente, si è attivato un processo di collaborazione da parte di studiosi e accademici con la società civile e le imprese, per lavorare sul territorio ed essere parte attiva nella trasformazione della città. Ad esempio, l’architetto Renzo Piano, che ha collaborato con Mancuso, ha studiato progetti per la riforestazione delle periferie italiane.
È necessario ricoprire i quartieri di alberi perché le piante e le zone verdi possono abbassare la temperatura dell’aria dai 2° agli 8°C e, se piantati nelle vicinanze degli edifici, possono ridurre la necessità di utilizzo dei condizionatori d’aria del 30%, far risparmiare dal 20 al 50% di energia necessaria per il riscaldamento e diminuire i rumori fino al 70%.
Milano all’avanguardia
Secondo previsioni dell’Ispra nel 2050 le città della Pianura Padana avranno la temperatura di Catania, Roma avrà il clima di Tunisi e la Sicilia del Sud Sahel. È necessario intervenire subito e in alcune città, in effetti, ci si sta già muovendo. Sui progetti di forestazione Milano è all’avanguardia, in Italia e in Europa, basti pensare al progetto “Forestami” con cui ci si impegna a creare un Parco Metropolitano nell’area milanese.
Associazioni e cittadini sempre più coinvolti
Sempre più spesso le piantumazioni sono organizzate da associazioni ambientaliste e da cittadini che vogliono prendersi cura della città, consapevoli che il verde ha un impatto positivo sulla salute e sul benessere oltre che sul miglioramento e sull’abbellimento degli spazi urbani.
Quanti nuovi alberi dovremmo piantare in teoria per compensare le nostre emissioni?
Fabrizio Malaggi del Parco Regionale Oglio Sud, risponde: “Sappiamo che mediamente un cittadino europeo emette tra le cinque e le sette tonnellate di anidride carbonica all’anno, quindi teoricamente, per compensare l’impatto di un cittadino europeo servono dalle cinque alle sette piante”.
Legambiente ha dato il via al progetto Life Terra, nell’ambito del Programma Life a cui partecipano 15 organizzazioni di 8 diversi paesi europei, con l’obiettivo di piantare 500 milioni di alberi nei prossimi 5 anni, creando un movimento di attivisti di tutte le età che pianteranno alberi al motto di “Let’s plant together”. Life Terra è anche cura. Infatti, il progetto europeo prevede l’introduzione di una piattaforma web per il monitoraggio degli alberi e il lancio di un’App per far sì che tutti possano avere un resoconto trasparente dei dati relativi agli alberi e della loro capacità di trattenere CO2 e i cittadini potranno scaricare informazioni su quali alberi scegliere e come piantarli nella maniera adeguata.
Sempre con l’obiettivo di promuovere le piantumazioni, a marzo di quest’anno è nata la Fondazione Alberitalia, a cui abbiamo dato spazio anche in un altro articolo.
Risvegliare il legame con l’ambiente
Dobbiamo riscoprire la nostra relazione con l’ambiente. La medicina forestale, nata in Giappone negli anni Ottanta, ci esorta a trascorrere tempo nella natura per migliorare la nostra salute fisica e mentale, per rigenerarci. Passare tempo tra gli alberi fa diminuire la pressione e lo stress, neutralizza le tossine, libera e schiarisce la mente. Passeggiare in un bosco, in un parco è “tornare a casa”, e dovrebbe essere un’abitudine giornaliera, per adulti e bambini. Esiste un potere delle storie, dei racconti che risvegliano il legame con gli alberi, magari a partire dagli oggetti di legno che ci circondano. Quale è la loro storia? Da dove vengono? A partire da queste domande possiamo cominciare a interrogarci su quanto gli alberi ci regalano e ricambiare magari piantandone uno.
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_ di Mirella Protti