Non solo città più respirabili: la riforestazione – spesso ad opera di volontari – supporta l’economia dei Paesi in difficoltà
Assorbono l’anidride carbonica, proteggono gli habitat degli esseri viventi e combattono la povertà: le potenzialità degli alberi sono evidenti in tutti gli aspetti della società, tanto che molte città del mondo hanno attuato piani di rimboschimento urbano.
Il consiglio municipale di New York ha votato all’unanimità un progetto per arricchire la città di 1 milione e 200 mila piante. A Pechino, fra le città più inquinate al mondo, è partita una campagna volontaria per la riforestazione che finora ha coinvolto più di un milione di abitanti. Anche a casa nostra le coscienze si stanno sensibilizzando sulla questione riforestazione e nel 2020 è nato il Comitato Alberitalia, un gruppo formato da docenti e esperti di botanica con l’obiettivo di seminare 60 milioni di alberi sul territorio italiano. Fra le regioni hanno aderito c’è l’Emilia Romagna, che ha progettato di piantare 4,5 milioni di alberi nei prossimi cinque anni.
I benefici della riforestazione
Un albero non è sono bello da vedere, ma conserva delle proprietà di fondamentale importanza per il nostro futuro. Uno studio dell’Università di Singapore ha dichiarato che la riforestazione può essere la nuova spinta per la crescita economica dei paesi più poveri. Infatti, attraverso il processo di fotosintesi, le piante assorbono la Co2 migliorando la qualità della vita delle zone urbane anche di quelle più arretrate del Pianeta. Non sempre però è possibile piantare alberi, sia a causa di vincoli burocratici sia perché non tutto il suolo è adatto. Ebbene, i ricercatori dell’Università suggeriscono di sfruttare quelle terre per coltivare frutta e verdura e rivenderle sul mercato, coinvolgendo i contadini locali. Così, oltre che essere un metodo per ripulire l’aria la piantagione consente alle persone più povere di migliorare la propria condizione economica.
L’esempio di Pechino
Se in alcune città del mondo gli interventi di riforestazione sono partite dalla volontà delle istituzioni, a Pechino invece è iniziata dal basso. Gli abitanti della capitale della Cina hanno già piantato circa 1 milione di alberi e si sono presi cura di altri 7 milioni di piante. Si tratta di una campagna volontaria da record, che ha visto i cittadini coinvolti in prima persona e che continuerà anche nei prossimi mesi. Pechino infatti prevede di ampliare la percentuale di copertura forestale della città al 44,6%, quella di verde urbano al 49% e l’area pro-capite di parchi e spazi verdi a 16,6 metri quadrati. Attualmente Pechino conta 31 parchi forestali a livello nazionale e cittadino.
I progetti italiani
Per una sana riforestazione occorre innanzitutto conoscere la botanica e scegliere le piante e i terreni più adatti alla piantumazione. Il vademecum di Alberitalia, destinato a istituzioni e imprese che vogliono piantare alberi in aree urbane, spiega che è fondamentale prendere decisioni in maniera informata per evitare guai maggiori. Se l’Emilia Romagna ha scelto Alberitalia come partner per il suo progetto di riforestazione, altre amministrazioni si stanno impegnando per portare del verde negli spazi urbani. Come i comuni di Assago e Monza (in provincia di Milano), che di recente hanno sottoscritto la campagna “Le città che respirano”, ideata da Legambiente e Nespresso che prevede il rimboschimento di 10500 mq tra il 2021 e il 2022.
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_ di Matteo Melani