Una professione che vive della sinergia tra economia ed ecologia: sempre più ricercata dalle imprese anche sull’onda della tutela delle risorse del pianeta.
Valutare la situazione delle aziende, condurle a ridurre l’inquinamento delle produzioni, rispondere alle normativa di tutela ambientale, diffondere la cultura della sostenibilità tra i dipendenti ma anche supervisionare sul rispetto dei criteri di efficienza energetica e facilitare il conseguimento di certificazioni: queste sono solo alcune delle mansioni dell’Eco manager o Green Manager. Una professione che vive della sinergia tra economia ed ecologia, sempre più ricercata dalle imprese anche sull’onda della tutela delle risorse del pianeta.
Il bisogno di essere green
Avere competenze nell’ambito Green è una skill sempre più richiesta: secondo i dati di Unioncamere, in soli due anni si concretizzato sensibilmente il bisogno di avvalersi di figure con conoscenze approfondite in tal settore, grazie alle quali è possibile riorganizzare il sistema produttivo per migliorare non solo la qualità dei prodotti ma anche per ottimizzare i costi e ridurre per quanto più possibile l’impatto ambientale.
I dati dell’occupazione in Italia
Nel rapporto GreenItaly 2020, elaborato da Unioncamere e Fondazione Symbola, si legge come “nel 2018 il numero dei green jobs in Italia ha superato la soglia dei 3 milioni: 3.100.000 unità, il 13,4% del totale dell’occupazione complessiva (nel 2017 era il 13,0%) di queste 1.745.600 è attiva al nord. L’occupazione green nel 2018 è cresciuta rispetto al 2017 di oltre 100 mila unità, con un incremento del +3,4% rispetto al +0,5% delle altre figure professionali. La green economy è anche una questione anagrafica. Una importante spinta al nostro sistema manifatturiero verso la sostenibilità ambientale, infatti, è impressa dai giovani imprenditori: tra le imprese guidate da under 35, il 47% ha fatto eco-investimenti, contro il 23 delle over 35″.
Capacità di innovazione per l’economia del paese
“I dati parlano chiaro – ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli nel corso della presentazione del Rapporto – 1 impresa su 3 ha imboccato la strada della sostenibilità, 90mila in più dello scorso anno. E questa scelta si traduce in maggiori produttività, competitività e in più capacità di innovazione e di export. Nei prossimi 5 anni, l’economia circolare e sostenibile offrirà 1 opportunità di lavoro su 5 sia nel settore privato, sia in quello pubblico. Insomma, la svolta dell’economia italiana verso la sostenibilità e l’ambiente è in pieno svolgimento e l’Italia è in anticipo rispetto alle altre economie europee”.
Una sfida per il futuro della società
L’Eco manager funge anche da collante tra aziende e territorio, destreggiandosi tra le normative, le strategie di sviluppo, le opportunità di crescita e innovazione: per questo la professionalizzazione è fondamentale per saper rispondere alle molteplici richieste degli interlocutori. La formazione, composta da corsi di studi e master, si svolge da nord a sud dell’Italia: da Venezia a Roma, passando per Pavia, Pisa, Rimini, Bologna e mette i professionisti di domani nelle condizioni “di affrontare con coraggio la crisi climatica, che rappresenta anche una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo, e per questo più capaci di futuro. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali oltre al contributo di tutti i mondi economici e produttivi e soprattutto la partecipazione dei cittadini”… e dei professionisti.
_ di Marilisa Cattaneo