L’emergenza smog è sempre più cronica nelle città italiane, dove l’aria risulta irrespirabile per l’intero arco dell’anno, con picchi nella stagione invernale. I dati parlano chiaro in proposito. Secondo Mal’aria, il report annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nei centri urbani, a gennaio 2020 diverse città, tra cui Frosinone, Milano, Padova e Torino, hanno già registrato 18 superamenti di PM10. Ma non ci si ferma qui.
In base all’analisi condotta dall’associazione ambientalista, nel nostro Paese il 2019 si è rivelato un anno nero per la qualità dell’aria, registrando 26 centri urbani fuorilegge sia per le polveri sottili (PM10) sia per l’ozono (O3).
Tra le principali fonti di emissione degli agenti inquinanti, si collocano il riscaldamento domestico, le industrie e le pratiche agricole. Ma anche il traffico incide sensibilmente sugli alti livelli di inquinamento atmosferico che contraddistinguono il Paese. Attualmente in Italia si contano 38 milioni di auto private, che in totale soddisfano il 65,3% degli spostamenti. Come si può leggere nel rapporto di Legambiente, tali numeri suggeriscono che «per invertire la rotta e ridurre l’inquinamento atmosferico nelle nostre città bisogna
ribaltare completamente le gerarchie degli spostamenti, mettendo in campo sia un salto tecnologico “a zero emissioni” che importanti cambiamenti negli “stili” di mobilità».
Il ruolo della mobilità nella lotta all’inquinamento atmosferico
Se da un lato è chiaro che per poter affrontare la battaglia contro l’inquinamento dell’aria è necessario agire su più fronti, dall’altro appare altrettanto evidente il ruolo fondamentale occupato dalla mobilità sostenibile nel raggiungimento di tale obiettivo.
Le sfide da intraprendere sono molteplici. Occorre ad esempio sostenere un più rapido sviluppo delle soluzioni di intermodalità. Come valida alternativa alle auto di proprietà, il modello di spostamenti deve cioè prevedere l’utilizzo di un numero inferiore di veicoli che siano però condivisi da più utenti ogni giorno. Protagonista della rivoluzione green dei nostri trasporti è anche l’e-Mobility che rappresenta una delle più grandi scommesse non solo per l’Italia ma per l’intero Pianeta. Ma quali sono i vantaggi che possono derivare da una sempre più capillare diffusione di veicoli elettrici?
I vantaggi dell’e-Mobility
Vantaggi ambientali
Il primo punto a favore dei veicoli elettrici sotto il profilo ambientale è la riduzione delle quantità di CO2 prodotte da tali vetture. Non si tratta solamente di un contributo concreto per mantenere l’aria delle nostre città più salubre e pulita, ma anche di un importante supporto nella lotta ai cambiamenti climatici, strettamente legati alla sovraemissione di gas serra in atmosfera.
Anche in questa circostanza, a parlare sono i dati. Dal recente studio realizzato dal Politecnico di Milano e intitolato Smart Mobility Report – Opportunità e sfide emergenti per la filiera della mobilità elettrica in Italia, si evince come le emissioni di anidride carbonica lungo l’intero ciclo di vita del veicolo risultino inferiori per le vetture elettriche rispetto a quelle a motore. Per di più, nell’indagine si riscontra come le emissioni si abbassino con l’abbreviarsi della filiera produttiva. Nel caso di un veicolo elettrico completamente Made in Italy, le emissioni di CO2 necessarie per alimentare il suo ciclo di vita appaiono minime, contribuendo così in modo efficace alla battaglia contro l’inquinamento atmosferico e contro lo stesso riscaldamento globale.
Quando si parla di e-Mobility in relazione all’ambiente, è opportuno ricordare anche l’impatto positivo garantito da questi mezzi di trasporto nell’abbattimento dell’inquinamento acustico, altro elemento centrale non solo per assicurare una migliore vivibilità nei grandi centri urbani ma anche per salvaguardare il patrimonio faunistico.
Sono numerose, difatti, le conseguenze scatenate dal rumore eccessivo sulle specie animali che popolano i nostri ecosistemi. Ricerche sul campo dimostrano come l’inquinamento acustico provochi sulla fauna fenomeni quali:
- Perdite uditive;
- Aumento della frequenza cardiaca;
- Mascheramento, ossia incapacità di ascoltare segnali ambientali essenziali per la sopravvivenza;
- Effetti comportamentali, tra cui l’abbandono del territorio e il deficit nella riproduzione.
Vantaggi per la salute
Il danno sanitario cagionato dallo smog nel nostro Paese è molto più consistente di ciò che si possa supporre. In base a quanto stimato da Legambiente, ogni anno sono oltre 60mila le morti premature in Italia dovute all’inquinamento atmosferico, che al momento costituisce la più grande minaccia ambientale per la salute umana.
Come se ciò non bastasse, l’inquinamento atmosferico determina un danno economico stimato sulla base dei costi sanitari, che solo nella nostra Penisola oscilla tra 47 e 142 miliardi di euro all’anno, toccando i 330 – 940 miliardi a livello europeo. Si tratta di dati che si commentano da soli, dimostrando come soluzioni di spostamento improntate sulla sostenibilità quali l’e-Mobility possano contribuire a fare la differenza.
Non va inoltre sottovalutato il peso che l’inquinamento acustico esercita sulla salute dei cittadini. Il traffico stradale è una fonte primaria di rumore negli agglomerati urbani, che espone quasi 70 milioni di europei a livelli che superano i 55 decibel. Dalla letteratura scientifica si rileva come il rumore possa causare tutta una serie di conseguenze dirette sull’organismo, tra cui:
- Tinnito auricolare;
- Stress;
- Nervosismo;
- Aggressività;
- Disturbi della concentrazione;
- Difficoltà di comunicazione;
- Disturbi nel sonno.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un’esposizione prolungata a livelli elevati di rumore contribuisce persino all’insorgere di malattie cardiovascolari.
Un aumento del numero di veicoli elettrici può quindi concorrere a diminuire le conseguenze negative derivanti dall’inquinamento acustico.
Vantaggi economici
Parlando di e-Mobility vale infine la pena soffermarsi su alcuni benefici economici offerti da questa nuova tipologia di mobilità. Sul fronte privato, sono da ricordare gli sgravi fiscali di cui generalmente può usufruire chi decide di puntare sull’acquisto di veicoli elettrici o sull’installazione delle colonnine di ricarica.
Si stima inoltre che grazie al miglioramento delle condizioni ambientali dovuto alla diffusione delle auto elettriche, in città la richiesta di abitazioni tenderà a crescere e, con essa, anche il valore degli immobili.
e-Mobility: le prospettive per il futuro in Italia
Ma cosa ci si attende sul fronte della mobilità elettrica negli anni a venire? Nonostante in Italia i numeri risultino ancora piccoli, se confrontati con l’andamento dell’e-Mobility nei principali Paesi europei, le prospettive appaiono comunque incoraggianti.
Nel nostro Paese, il 2019 ha segnato un traguardo importante per la diffusione delle vetture elettriche. Nel tempo, sta inoltre aumentando il numero di iniziative sostenute dalle amministrazioni locali che mirano a favorire lo sviluppo dell’e-Mobility. Alcuni esempi? Si parte da una più capillare installazione di colonnine di ricarica per i veicoli privati, fino all’adozione di mezzi elettrici per il trasporto pubblico urbano. Il futuro delle nostre città, insomma, vedrà la mobilità elettrica tra le proprie colonne portanti, con tutti i benefici che ne deriveranno.
_ di Evelyn Baleani