Un suggestivo percorso tra abbazie, cascine, reperti archeologici e bellezze naturali a due passi dalla città
In totale 65 chilometri, 41 Comuni, 47 mila ettari d’estensione: parto dai numeri per descrivere la vastità del Cammino dei Monaci. Per percepirne la bellezza, invece, vi suggerisco di salire in sella alla bicicletta per percorrere un nuovo itinerario che collega il centro di Milano alla via Francigena. Dopo molte settimane protetti nelle mura di casa, il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di trascorrere giornate all’aria aperta, riappropiandosi di momenti comunitari di svago. Quale migliore occasione per coniugare sport e cultura?
Viaggio tra passato e futuro
Il percorso si snoda lungo il fiume Lambro per arrivare fino al Po, “in un’area che – spiegano i curatori – è insieme agricola e urbana e in cui si trovano le Abbazie di Chiaravalle, Viboldone e Mirasole. Si incontrano affreschi medievali e installazioni di arte contemporanea, opere di architettura monastica e contadina, reperti archeologici e tecnologie sostenibili”. Dai centri di cultura e spiritualità fino alle bellissime cascine lombarde, non mancano anche le occasioni per acquistare prodotti agricoli locali, ottimi e a chilometro zero (rigorosamente attraverso mobilità sostenibile).
La totale sicurezza dei viaggiatori si pone come obiettivo dei curatori: “Il 41,5% del percorso, dal centro di Milano raggiunge il Po all’altezza di Corte S. Andrea, nel lodigiano, avviene su piste ciclopedonabili e sono allo studio alcune varianti per ridurre al minimo i tratti su strade carrabili”. Il tracciato è facilmente consultabile grazie “alla mappa cartacea dal titolo Il Cammino dei Monaci-da Milano alla via Francigena (Nexo editore, settembre 2016), oppure attraverso l’applicazione gratuita per smartphone denominata Cammino dei Monaci. Con questa, grazie al sistema “Geofencing” si possono ricevere notifiche in prossimità dei punti d’interesse del Cammino” (qui consultabile un PDF).
Dalle Colonne di San Lorenzo a Chiaravalle Milanese
Chi abita in città, può uscire dal proprio appartamento alla volta di qualche bellezza del Cammino? Certamente sì. Strutturando idealmente il percorso, si parte “dalla basilica di San Lorenzo Maggiore per raggiunge la basilica di Sant’Eustorgio, si procede verso San Nazaro in Brolo e, lungo corso di Porta Romana e corso Lodi si arriva a Nocetum. Questa è una realtà spirituale e sociale: l’associazione ospita negli spazi del cascinale donne con bambini, svolge attività didattiche e di trasformazione sociale. Quindi si raggiunge la Porta del Parco Agricolo Sud Milano e la chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, punto di riferimento spirituale e luogo d’arte. Attraversando la strada si raggiunge cascina Nosedo e sempre su pista ciclabile si raggiunge il depuratore, vitale per la rigenerazione delle acque milanesi, all’avanguardia nella ricerca della depurazione. Si attraversa il Parco della Vettabbia per giungere con un breve tratto in sede promiscua all’abbazia di Chiaravalle Milanese.
L’abbazia, fondata nel 1135 da Bernardo di Clairvaux, è uno dei monumenti simbolo del percorso, poiché anche grazie all’opera dei monaci cistercensi, il territorio milanese conobbe una intensa trasformazione e innovazione”.
Cascine e reperti archeologici senza tempo
Molto suggestivo è indubbiamente il percorso denominato La strada delle cascine: si tratta di circa 15 chilometri (da Mezzano a Melegnano) alla scoperte delle cascine del riso e di altre storiche strutture del Basso Milanese. Le cascine sopravvivono ancora oggi e sono la testimonianza di un sistema economico fondamentale per la zona e che restituisce una fotografia della storia e della cultura locale.
Facendo un salto ancora più indietro nel tempo, in via Bris a Milano, sono visibili i resti “di quelle che per anni sono state erroneamente ritenute le terme imperiali di età augustea ma che appartengono ad un edificio di rappresentanza del palazzo imperiale costantiniano”. Incredibilmente per l’epoca, “la costruzione era dotata di riscaldamento, come attestano i ritrovamenti”.
Quello del Cammino dei Monaci è considerato “un sistema rivolto innanzitutto ai cittadini, perché possano riappropriarsi in modo attivo del proprio territorio“, pedalando tra epoche lontane, lavori di un tempo e bellezza eterna. Un invito che si deve indubbiamente cogliere.
_ di Marilisa Cattaneo