easyJet ha lanciato il progetto di un aereo con motore elettrico per il trasporto passeggeri. Lo sviluppo sarà in mano alla startup americana Wright Electric
Sono tra gli obiettivi più ambiti dai giganti della mobilità aerea per poter ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Stiamo parlando degli aerei elettrici, una rivoluzione su cui si sta lavorando ormai da tempo. E che, se tutto procede come da copione, potrebbe tramutarsi in realtà prima del previsto.
Già sul finire del 2019, è stato effettuato il primo volo di prova di un aereo civile totalmente elettrico. Il test si è svolto a Vancouver, in Canada, ed è stato realizzato dalla società locale Harbour Air in collaborazione con l’australiana MagniX. Il velivolo, un de Havilland Canada DHC-2 Beaver da sei passeggeri, è stato equipaggiato con un motore elettrico da 560 kW e ha volato per circa quindici minuti. A pilotarlo è stato Greg McDougall, fondatore e presidente di Harbour Air, che dopo il test ha puntualizzato di voler dotare di motori elettrici tutti gli aerei della sua flotta.
Ma a livello globale si va ben oltre. Gli scenari sono decisamente più ambiziosi sul fronte delle grandi compagnie, che mirano a rendere le loro flotte completamente elettriche nel giro di pochi anni. È il caso di easyJet.
Aerei elettrici: il progetto di easyJet
Proprio di recente la compagnia britannica ha lanciato ufficialmente un programma per lo sviluppo del motore Wright 1, destinato a un aereo elettrico da 186 posti. Come partner nell’iniziativa, easyJet ha scelto di appoggiarsi alla startup statunitense Wright Electric.
Scopo del progetto, focalizzato sullo sviluppo di un motore elettrico da 1,5 MW e di un inverter da 3 kilovolt, è di rendere il trasporto aereo più sostenibile, aprendo la strada all’aviazione a zero emissioni di CO2.
In base all’attuale piano d’azione, i primi test a terra potranno essere realizzati già nel 2021, mentre le prime verifiche in volo sono pianificate per il 2023. Il modello del motore e della rispettiva elica è stato mostrato per la prima volta dalla Wright il 30 gennaio scorso, in occasione di un evento tenutosi ad Albany, nello Stato di New York. La startup prevede che il nuovo aeromobile sarà operativo nel 2030.
Voli a emissioni zero
easyJet è già nota per essere la prima compagnia aerea al mondo impegnata in un programma di compensazione delle emissioni di anidride carbonica su tutti i voli del proprio network. Come precisato dalla stessa società, la compensazione è da considerarsi una misura provvisoria in attesa di ulteriori innovazioni tecnologiche, come la diffusione di aerei ibridi ed elettrici.
In quest’ottica, lo sviluppo di Wright 1 rappresenta un obiettivo significativo. “Il nostro partner Wright Electric ha fatto un altro passo importante verso la realizzazione di aerei elettrici ad uso commerciale ed è entusiasmante vedere la loro ambiziosa pianificazione per il collaudo e per l’entrata in servizio. La tecnologia relativa alle batterie sta progredendo rapidamente grazie alle numerose agenzie governative statunitensi che finanziano la ricerca elettrica nel settore dell’aviazione. Tutti questi sviluppi ci aiutano a immaginare un futuro più sostenibile per le nostre operazioni”, ha dichiarato Johan Lundgren, CEO di easyJet.
L’impatto del traffico aereo sulle emissioni di CO2
Gli aeroporti del mondo sono sempre più trafficati, sia sotto il profilo civile sia in rapporto alle merci. Si stima che a livello globale, il settore produca il 2% circa delle emissioni di anidride carbonica. Scendendo ancor più nel dettaglio, se si analizzano le statistiche dell’Air Transport Action Group (ATAG), un’associazione per lo sviluppo dell’aviazione sostenibile, si scopre come il trasporto aereo sia responsabile per il 12% delle emissioni di CO2 derivanti da tutte le modalità di trasporto prese nel loro insieme. All’interno di questa quota, circa l’80% delle emissioni è inoltre attribuibile al trasporto su lungo raggio, ossia quello relativo alle tratte superiori ai 1.500 Km, per le quali, come sottolinea l’ATAG, non esistono ancora alternative.
Anche il traffico aereo, insomma, ha un peso non indifferente sulla salute del nostro pianeta. L’augurio per il settore aeronautico è quindi di vedere consolidarsi quanto prima soluzioni concrete per poter affrontare con efficacia la grande sfida della riduzione dei gas serra. E se l’attuale prospettiva non mente, siamo già sulla buona strada.
_ di Evelyn Baleani