Operatori energetici uniti per chiedere tutela all’Autorità
Oltre 80 aziende del settore energetico -tra cui anche Eicom- per oltre 1 miliardo di euro di fatturato, più di 3.500 posti di lavoro ed oltre 1 milioni di punti serviti nel mercato libero dell’energia, unite nell’acronimo A.R.T.E. (Associazione Reseller e Trader dell’Energia) per denunciare e condividere le preoccupazioni relative alle conseguenze dei provvedimenti adottati dal Governo e dall’Autorità, in assenza di ulteriori misure integrative.
La distorsione mediatica ha favorito un regime di auto-sospensione delle bollette.
La sopraggiunta sospensione delle attività di impresa ha avuto pesanti e immediati ripercussioni su tutto il mercato dell’energia elettrica e del gas naturale e sulle aziende che vi operano, rendendo estremamente difficoltoso, se non impossibile, per le stesse il puntuale adempimento delle reciproche obbligazioni contrattuali.
A complicare ulteriormente le cose, una serie di annunci e indiscrezioni di stampa su possibili stop al pagamento delle fatture per tutto il territorio nazionale, che ha inevitabilmente finito per creare un corto circuito informativo con conseguenti aspettative nei consumatori finali (famiglie e imprese).
A valle di queste speculazioni molti utenti, con presunta legittimità hanno sospeso i pagamenti, favorendo di fatto un regime di auto-sospensione delle bollette.
A.R.T.E richiede la pari sospensione dei termini di pagamento per tutti gli operatori della filiera
Per far fronte a questa situazione di emergenza ed evitare che i sistemi economico ed occupazionale collassino, A.R.T.E. ha redatto e condiviso un Documento con il quale si richiede un intervento immediato dell’Autorità volto a garantire una pari sospensione dei termini di pagamento per tutti gli operatori della filiera, a salvaguardia dell’equilibrio del mercato e della concorrenza.
L’attuale situazione che interessa gli operatori del mercato energetico viene paragonata da Diego Pellegrino, Amministratore Delegato di Eroga Energia e portavoce di A.R.T.E., come una “tempesta perfetta” per quelle Aziende che operano in un settore dove le diverse componenti di bilancio hanno la natura di un servizio di incasso per conto terzi, ma senza principi di solidarietà e condivisione del rischio di impresa.
“Il processo di ‘Legittimo provvisorio congelamento dei termini di pagamento’ -dice Diego Pellegrino- deve essere esteso a tutti i rapporti negoziali della filiera, disponendo la momentanea sospensione per tutte le scadenze imminenti previste”.
L’adozione urgente di tali misure integrative si rende necessaria per far fronte all’impatto economico-sociale derivante dalla riduzione dei flussi di cassa necessari per garantire la continuità economica delle imprese di vendita e del servizio somministrato.
La postergazione di tali termini per un periodo minimo di 60 giorni consentirebbe la sopravvivenza di tanti operatori che stanno subendo un grave nocumento dai mancati pagamenti, garantendo uguaglianza e non discriminazione a tutto il mercato.
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