A poche ore dalla candidatura della microbiologa Maria Elena Bottazzi al Nobel per la Pace, dedichiamo uno spazio a cinque scienziate italiane che contribuiscono al progresso del mondo
Per secoli il mondo della scienza ha visto uomini brillanti farsi strada con innovative scoperte e studi rivoluzionari. Questo mondo era infatti prettamente riservato agli uomini e poco propenso all’inclusione femminile. Ma nonostante questo la tenacia e l’intelligenza di centinaia di donne scienziate le ha condotte al ruolo che meritavano e ha dato loro accesso a settori dai quali per centinaia di anni sono rimaste escluse. Grazie alla forza delle donne e a una lenta opera di cambiamento, tra gli scienziati più illustri di sempre compaiono nomi come quelli di Caroline Herschel, Maria Sibylla Merian, Elizabeth Garret-Anderson, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini. Proprio queste ultime due ci ricordano che l’Italia è stata la patria di alcuni tra i più illustri cervelli in ambito medico, astronomico e scientifico. Delle loro scoperte e dei loro studi raccolgono l’eredità oggi altre donne con tenacia e competenza. Sarebbero tantissimi i nomi da includere in una potenziale lista, ne abbiamo scelti 5 in rappresentanza di tutte le scienziate italiane che stanno cambiando il mondo, prima tra tutte Maria Elena Bottazzi, la microbiologa candidata al Nobel per la Pace insieme al collega Peter Hotez per il vaccino antiCovid Corbevax, approvato in India alla fine 2021 e non coperto da brevetto, accessibile a tutti..
1 – Maria Elena Bottazzi e il vaccino senza brevetti
Maria Elena Bottazzi è tra le scienziate italiane più impegnate nella lotta al Coronavirus. Per raccontare il suo fondamentale contributo dobbiamo innanzitutto ricordare che i vaccini prodotti negli ultimi anni per contrastare la pandemia sono brevettati. Ne conseguono grandi costi di produzione, che non sempre consentono ai paesi più poveri di garantire le dosi necessarie ai propri cittadini. E qui entra in gioco l’ingegno della microbiologa Bottazzi, che ha creato insieme al collega Peter Hotez il Corbevax, un vaccino privo di brevetto. Le dosi vengono prodotte al costo di un euro l’una e hanno un’efficacia del 90% contro il virus. Bottazzi, che opera negli Stati Uniti, proprio per questo impegno nella ricerca di un vaccino accessibile a tutti è stata candidata al premio Nobel per la pace insieme a Hotez. Il vaccino è stato concepito a Houston, Texas, dove Bottazzi è condirettrice del Centro per lo Sviluppo di Vaccini presso il Texas Children’s Hospital e Baylor College of Medicine, entrambe realtà private e senza scopo di lucro.
2 – Paola Tognini e la lotta contro le malattie rare
Classe 1984, la dottoressa Paola Tognini è ricercatrice di Fisiologia presso l’Università di Pisa. I suoi studi, finanziati dall’associazione Telethon, mirano a trovare possibili correlazioni tra la funzione del microbiota intestinale e le malattie genetiche rare. Ma andiamo con ordine. Cos’è, innanzitutto, il microbiota intestinale? Si tratta dell’insieme di batteri, virus, parassiti e lieviti presenti nell’intestino di ogni essere umano. Se tali componenti vivono in equilibrio tra loro, allora il microbiota svolge le giuste funzioni per il nostro benessere. In caso contrario, se l’equilibrio viene spezzato a causa di cattive abitudini (fumo, abuso di alcol, poca attività fisica) possono insorgere malattie. E il fulcro della ricerca della dottoressa Tognini risiede proprio qui: nel legame che intercorre tra il microbiota e le malattie genetiche rare, tra cui la sindrome CDKL5. Uno studio che potrebbe condurre a terapie efficaci e a una comprensione più profonda dei disturbi del neurosviluppo.
3 – Amalia Bruni e l’eccellenza per gli studi sull’Alzheimer
Tra le scienziate italiane che hanno contribuito al progresso in ambito medico c’è sicuramente Amalia Bruni, la neurologa che nel 1995 individuò il gene più diffuso dell’Alzheimer, la “presenilina”. Da oltre vent’anni è direttrice del Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, fortemente voluto dalla regione Calabria e da Rita Levi Montalcini. Oggi è a rischio e Bruni ne denunciava già nel 2020 in un’intervista la precarietà del personale, il mancato avvio ai concorsi e la chiusura del laboratorio di biologia molecolare. L’assenza di fondi per la ricerca ostacola il progresso e anche le iniziative sociali che vedono coinvolti pazienti e familiari rischiano di fermarsi. Ma la ricerca di Amalia Bruni non si arresta.
4 – Fabiola Gianotti, Direttrice Generale del CERN
Altra punta di diamante nella nostra comunità scientifica e grande motivo di vanto per il nostro Paese è Fabiola Gianotti. Una laurea in fisica sub-nucleare e un dottorato di ricerca sulle particelle elementari, che l’hanno portata, nel 1987, al prestigioso CERN di Ginevra, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Lavora sin da subito a numerosi esperimenti, tra cui l’ATLAS, considerato il più grande mai realizzato al mondo. Ma è nel 2016 che la Storia delle scienziate italiane raggiunge uno dei traguardi più importanti. Fabiola Gianotti viene nominata nuova Direttrice Generale del CERN e successivamente selezionata anche per il secondo mandato. Un grande orgoglio per l’Italia, patria della donna che ha contribuito alla scoperta del Bosone di Higgs, la “particella di Dio”.
5 – Amalia Ercoli-Finzi, la studiosa delle comete
C’è anche un’astrofisica nell’elenco delle scienziate italiane più influenti. Amalia Ercoli-Finzi è stata la prima donna al mondo ad essersi laureata in ingegneria aeronautica, nel 1962. Consulente della NASA, nella vita si è dedicata principalmente allo studio delle comete, aggiudicandosi il ruolo di direttrice della Missione Rosetta. Quest’ultima ha avuto inizio nel 2004 e si è conclusa nel 2016, quando per la prima volta una sonda spaziale è atterrata su una cometa, la 67P/Churyumov-Gerasimenko, regalandoci immagini mai viste prima. E porta il nome della dottoressa Ercoli-Finzi il rover gemello di quello intitolato a Rosalind Franklin, che ha come obiettivo quello di raggiungere Marte nel 2022.
Fonti immagini > Per Paola Tognini: Unipi.it | Per Maria Elena Bottazzi: bcm.edu | Per Amalia Bruni: brunipresidente.it | Per Fabiola Gianotti: home.cern | Per Amalia Ercoli Finzi: festivaldellamente.it
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_Martina Marotta