Il “turismo lento” è una scelta sempre più diffusa tra i viaggiatori preoccupati del proprio impatto ambientale. Il territorio italiano, con la sua abbondanza di cammini e sentieri, offre numerose alternative in questo ambito.
Negli ultimi anni, vista la crescente attenzione nei confronti del cambiamento climatico e dei problemi ad esso legati, si è diffusa una nuova modalità di turismo a basso impatto ambientale, generalmente conosciuto con l’espressione di “turismo lento”. Tra i viaggiatori, infatti, è sempre maggiore la consapevolezza delle proprie responsabilità nei confronti del territorio, e il desiderio di non pesare eccessivamente sull’ambiente circostante è diventato così di grande rilievo.
Grande attenzione, dunque, viene posta dai turisti sulla scelta dei mezzi di trasporto, e ciò ha portato alla riscoperta di un nuovo modo di viaggiare. Spostarsi utilizzando solamente i treni, o addirittura muoversi semplicemente in bicicletta o a piedi, comporta indubbiamente una maggiore lentezza nei propri spostamenti, ma ciò ha molti aspetti positivi. Il turismo lento, infatti, dona la possibilità di godersi con tranquillità i paesaggi, senza essere sopraffatti dallo stress e dalla frenesia tipici dei viaggi “toccata e fuga”, all’insegna della fretta e – spesso – della superficialità.
L’eterogeneo territorio italiano, per fortuna, offre numerose possibilità a chi desideri sperimentare un nuovo tipo di mobilità, mantenendo sempre il rispetto per l’ambiente. Il Belpaese è attraversato in lungo e in largo da un grande numero di cammini e sentieri, e scegliere di percorrerli a piedi permette di riscoprire splendidi luoghi spesso trascurati dal turismo di massa.
Quelli qui proposti, quindi, sono solo alcuni dei numerosi itinerari tra cui è possibile scegliere, raccolti dal Ministero dei Beni Culturali in un vero e proprio atlante virtuale dei cammini d’Italia.
La via Francigena
Tra i più noti e antichi cammini d’Italia spicca senza dubbio la via Francigena. Nato all’epoca della dominazione Franca, il cammino si estende da Canterbury, in Inghilterra, a Roma, e costituiva dunque nell’antichità una delle più importanti vie europee. In Italia, il percorso parte dal colle del Gran San Bernardo, in Valle d’Aosta, attraversa il Piemonte e in parte la Lombardia, sfiora la Liguria per poi addentrarsi tra i colli toscani, in quello che è uno dei tratti più panoramici dell’intero cammino.
In Toscana, infatti, il cammino incrocia diverse cittadine dall’inestimabile valore storico e artistico: Carrara, Massa, Lucca e Siena. Impagabile senza dubbio anche la bellezza dei paesaggi attraversati, in tutta la loro varietà: il territorio montano, segnato dalla presenza degli Appennini nel nord della Toscana, degrada dolcemente in un paesaggio collinare che accompagna pellegrini e viaggiatori sino al grazioso centro storico di Lucca e quello, ricco di tesori artistici, di Siena.
Il percorso prosegue poi nel Lazio, alla volta della città eterna, punto finale del cammino. Gli ultimi chilometri si distinguono per la ricchezza dei resti storici, etruschi e romani, oltre che per il paesaggio che ancora una volta muta, costeggiando il lago di Bolsena.
Vista la lunghezza del percorso complessivo, sono molti i viaggiatori a scegliere di percorrere solo una parte di esso, generalmente quella finale, dalla Toscana a Roma. Trattandosi di un pellegrinaggio ufficiale, inoltre, proprio percorrendo a piedi i cento chilometri finali del percorso è possibile ricevere il Testimonium, certificato che attesta la propria partecipazione al cammino.
La via francigena, dunque, è indicata per tutti grazie ai suoi sentieri di facile percorribilità. Essa, inoltre, si adatta alle esigenze dei diversi viaggiatori, offrendo punti di interesse di grande valore storico, artistico e anche naturale.
Il cammino di Dante
Similmente alla portata di tutti per la percorribilità dei suoi sentieri, il cosiddetto Cammino di Dante unisce le città di Ravenna e Firenze, ripercorrendo alcuni dei luoghi più significativi della vita del sommo poeta. Il percorso, infatti, unisce la città di nascita e quella di morte del poeta, attraversando anche diversi luoghi citati nella Commedia o visitati dallo stesso Dante durante il suo esilio. La scelta ottimale, dunque, per conciliare interessi culturali e artistici a uno stile di vita sano e in contatto con la natura.
Il cammino dantesco si caratterizza per il tentativo di evitare il più possibile le strade asfaltate, e ricalca dunque i sentieri medievali, incrociando antichi castelli, eremi isolati e bellezze naturali ancora incontaminate.
Il sentiero è dotato di diversi servizi e locali adibiti al soggiorno dei pellegrini, che necessitano però di una prenotazione, per scongiurare il rischio di rimanere senza un accomodamento per la notte. Come per la via Francigena, poi, la partecipazione al cammino può essere riconosciuta grazie al possesso di una credenziale, documento che, tra l’altro, permette di usufruire di sconti e agevolazioni.
Il sentiero del brigante
Sebbene la maggior parte dei cammini d’Italia sia situata nel centro del Paese, anche le regioni meridionali offrono alcune interessanti alternative. È il caso, ad esempio, del Sentiero del Brigante, un percorso di circa 140 chilometri lungo le terre selvagge dell’Aspromonte calabrese. Il sentiero deve il suo nome all’antica abitudine di molti briganti di percorrere queste vie lontane dai centri abitati per sfuggire alle ricerche e all’arresto.
Il sentiero del brigante, dunque, unisce la passione per il trekking di montagna al desiderio di godere di paesaggi tipicamente mediterranei e immergersi nella cultura e nel folklore del meridione. Ripercorrendo quest’antica via, infatti, si ha, tra le altre cose, la possibilità di riscoprire luoghi apparentemente fuori dal tempo, di incontrare chi ancora vive su questi monti e ascoltare le loro storie, le innumerevoli leggende e gli aneddoti che animano questi territori.
Similmente agli altri cammini d’Italia menzionati, anche il sentiero del brigante è attrezzato per i viaggiatori e vede la presenza, lungo il percorso, di punti di ristoro e alloggi per la notte, benché questi non siano numerosi. Vista la lunghezza e la potenziale difficoltà di alcuni tratti ad alta quota, è anche diffusa e consigliata la scelta di percorrere solo alcuni tratti del cammino, per concedersi anche solo una giornata di relax e immersione nell’ambiente naturale.
Ripercorrere le numerose vie e gli antichi sentieri d’Italia, in sintesi, significa anche ripercorrere la storia del Paese, seguendo le orme dei nostri antenati e mantenendo vive tradizioni e storie che da sempre rendono il nostro territorio affascinante e culturalmente variegato. Scegliere questa nuova modalità di viaggi acquisisce così un significato plurimo. Da una parte essa permette di entrare in contatto con il territorio evitando eccessivi impatti ambientali, ma dall’altra è anche un modo per allontanarsi dalle vie troppo battute e commercializzate del turismo di massa, riscoprendo luoghi dimenticati e ancora autentici.
_ di Rossella Caria