Per raggiungere i luoghi più remoti del mondo, alcuni paesi africani hanno puntato sulle fonti rinnovabili
Oltre a fornire elettricità a case e industrie, l’energia fotovoltaica risulta necessaria anche nella diffusione dei vaccini anti-Covid. Le fiale attuali infatti necessitano di una conservazione a temperature assai fredde, come quello Pfizer/BioNTech che va tenuto a una temperatura compresa tra -25 gradi centigradi e -15 gradi. Se per i paesi più ricchi la vaccinazione non desta grosse preoccupazioni, per i paesi dell’Africa il processo riserva ancora delle incognite.
Per trasportare le fiale anche nelle zone più remote, la refrigerazione solare potrebbe essere la soluzione più adatta. In Africa circa 634 milioni di persone vivono in zone senza elettricità e, con il clima arido, molte delle 270 milioni di dosi previste dall’ultimo piano vaccinale potrebbero andare perse. Con l’energia solare invece i vaccini non perdono di efficacia e quindi rimangono idonei per essere trasportati anche per lunghe distanze. L’emergenza vaccinale ha spinto diverse aziende a cercare soluzioni logistiche adeguate a consentire un trasporto più agevole. Gricd, impresa con sede a Lagos, in Nigeria, ha messo a punto dei frigoriferi per il trasporto di medicine fra cui i vaccini anti Covid, con una capienza fino a 100 litri.
L’energia solare al servizio della sanità
Vista l’efficienza e il risparmio, anche il settore della sanità negli ultimi anni si è avvicinato alle fonti rinnovabili. Dall’Europa all’Australia passando per l’America, diversi ospedali hanno installato impianti a energia pulita per l’intera attività. Ad oggi il più grande è il St.Mary Hospital a Sechelt, in Canada,che attraverso pannelli solari e sistemi di depurazione dell’aria fornisce energia pulita alle stanze di pazienti e malati. Anche altre strutture sanitarie hanno allacciato le proprie utenze a parchi eolici o idroelettrici, ma solo in via complementare. Insomma, nell’assistenza sanitaria la sostenibilità non è una novità e anche in questo periodo brutto rappresenta una leva in più per debellare il Covid-19.
La ricchezza solare dell’Africa
Rispetto ad altri continenti, l’Africa dispone di un sole assai potente che può essere sfruttato per mandare avanti intere attività. In Ruanda dal 2020 esiste il Centre of Excellence for Sustainable Cooling and Cold Chain (Centro di eccellenza per il raffreddamento sostenibile e la catena del freddo), nato per iniziativa dell’Onu in collaborazione con l’Università di Birmingham, che fino allo scorso anno si è occupato della refrigerazione sostenibile dei prodotti agricoli ma che con la diffusione della pandemia si è attivato per favorire la circolazione dei vaccini.
Attraverso frigoriferi e celle frigorifere, i vaccini possono essere trasportati per raggiungere comunità lontane senza spreco di risorse.
L’intuizione che arriva dalla Nigeria
Ma le strutture internazionali da sole non bastano per distribuire i le fiale in tutti i territori, così alcune imprese hanno spostato la propria attività nell’assistenza organizzativa per favorire una vaccinazione di massa.
Gricd, start-up nigeriana, ha brevettato una cella frigorifera portatile in grado di raggiungere temperature fredde attraverso l’energia del sole. Il contenitore infatti è dotato di un accumulatore in grado di captare i raggi fotovoltaici e produrre elettricità per la refrigerazione. Le celle di Gricd possono essere controllate anche da remoto, così da avere la situazione sempre sotto controllo.
Già dallo scorso è stata attiva nel contenimento del virus, fornendo tamponi di test a ospedali e strutture sanitarie di tutta la Nigeria. Oghenetega Iortim, fondatore dell’azienda, ha spiegato che sta chiudendo dei contratti per la fornitura delle celle frigorifere ad altri paesi africani come l’Egitto, il Ghana e il Sud Africa. Una dimostrazione della forza delle fonti rinnovabili anche in condizioni estreme.
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_ di Matteo Melani