In questo periodo così complesso, in cui tutto sembra ancora surreale e ovattato, dove stiamo imparando a convivere pian piano con una quotidianità che ci sembra soffocante e che sta mettendo a dura prova i nostri flussi di pensieri, siamo chiamati ad esplorare e conoscere nuove parti di noi stessi e di ciò che ci circonda. Spesso ci stiamo ritrovando a navigare in oceani sconosciuti e spaventosi ma che dobbiamo affrontare e cercare di uscirne con nuovi traguardi. Ogni giorno cerchiamo di trovare qualcosa di nuovo da fare, da vedere o da leggere. Oggi provate a seguire questo piccolo viaggio virtuale. Vi portiamo in luoghi, parchi o piazze, di varie città sparse per il mondo, tramite opere d’arte un po’ particolari.
Si tratta infatti di opere artistiche e architettoniche fotovoltaiche che incorporano estetica e utilità.
Il Kaohsiung World Stadium di Taiwan
Iniziamo il nostro viaggio da Taiwan, Stato insulare dell’Asia orientale, osservando il suo maestoso stadio, primo al mondo capace di produrre autonomamente l’energia necessaria per il suo funzionamento.
Questo enorme monumento cittadino è sorto nel 2009 ed è frutto dell’idea di un noto architetto, Toyo Ito, che ha saputo ideare una struttura costruita in gran parte da materiali riciclabili e interamente ricoperta da pannelli solari fotovoltaici.
Il progetto Whirlers – an exhilarating energy system
Passiamo ora alla città di New York, Stati Uniti, che ‘’visitiamo’’ grazie all’opera degli artisti Caterina Tiazzoldi e Eduardo Benamor Duarte, rispettivamente di Torino e Lisbona. I due giovani hanno partecipato, insieme ad altri 250 artisti provenienti da tutto il mondo, ad un concorso che stimola gli artisti a ragionare e progettare idee innovative che abbiano come cuore il tema dell’energia pulita.
L’idea da loro sviluppata è il progetto Whirlers – an exhilarating energy system
Questa installazione di arte pubblica assomiglia ad una foresta che è stata ideata per mescolare elementi naturali e artificiali.
Essa, tramite 10000 turbine colorate che ruotano, raccoglie il vento e lo trasforma per la produzione di energia.
Solar Tree a Milano
La terza tappa del nostro viaggio è Milano, cuore economico dell’Italia, che raggiungiamo grazie al Solar Tree, un albero tecnologico, pieno di pannelli fotovoltaici, che permettono alla struttura di illuminare la piazza dove è stato inserito, grazie all’energia accumulata durante il giorno. L’opera, progettata per l’azienda milanese Artemide, è del designer Ross Lovegrove.
I fiori solari danzanti di Alexandre Dang
Quarta tappa è Bruxelles in particolar modo le sue serre reali di Laeken. In questo luogo, l’artista Alexandre Dang, ha creato un’opera d’arte ‘’cinetica’’ contemporanea: I fiori solari danzanti. Si tratta di un’arte che sfrutta il movimento, questo può essere dovuto al vento, al sole, a un motore o al pubblico, come si legge in una sua intervista. I fiori si muovono grazie alla cella solare che trasforma la luce in elettricità.
Quest’ultima è in grado di azionare il motore permettendo al fiore di muoversi, sempre più lentamente fino a fermarsi al calar del sole.
The Verdant Walk a Cleveland
Torniamo negli Stati Uniti, ma questa volta in una cittadina dell’Ohio, Cleveland, che ci mostra un progetto di arte pubblica a energia solare ideato da North Design Office di Toronto.
The Verdant Walk (passeggiata verdeggiante) è il nome dell’opera. Essa è composta da sculture a 7 fili avvolte in un tessuto che raccoglie energia dal sole durante le ore diurne e poi si illumina di notte.
Little Sun di Frederik Ottesen e l’artista Olafur Eliasson
La sesta tappa è un po’ più particolare perché non si tratta di un’opera architettonica o scultorea ma di un oggetto d’arte che ognuno di noi potrebbe volere dopo averlo conosciuto (potete acquistarlo qui)
Si tratta di un piccolo fiore giallo chiamato dagli ideatori danesi che lo hanno creato, Little Sun.
I due protagonisti sono l’ingegnere Frederik Ottesen e l’artista Olafur Eliasson. L’oggetto è in grado di caricarsi in 5 ore di esposizione alla luce solare e può rimanere acceso per quasi 4 ore.
Il loro progetto artistico ha una visione globale e parla di tematiche forti anche tramite un (apparentemente) semplice oggetto. Essi parlano di accessibilità all’energia pulita per tutti, ritengono che quest’ultima sia essenziale per migliorare la vita di ciascun uomo su questa terra e stanno combattendo per fare in modo che questo piccolo fiore arrivi in angoli del pianeta e soprattutto ai bambini, per permettere loro di avere luce per fare i compiti o leggere la sera, nonché energia per gli studenti per caricare i loro telefoni cellulari.
Siamo giunti alla fine della ‘’passeggiata virtuale’’, spero che questi luoghi e queste opere vi abbiano fatto desiderare un mondo dove l’uomo non è solo sfruttatore di suoli e di energie che sono destinate all’esaurimento ma un uomo capace di convivere con la natura e in grado di avere un basso impatto sull’ambiente. Questi artisti e architetti sono sulla giusta strada per arrivarci.
_ di Roberta Rietto