Anche il mondo delle costruzioni si sta aprendo a soluzioni sostenibili che garantiscono efficienza e risparmio
Prima che dai trasporti e dall’industria, il cambiamento verso la sostenibilità parte dall’edilizia. L’edificio infatti, che sia per uso abitativo o lavorativo, rappresenta il luogo dove si svolgono le attività legate all’esistenza umana.
Se fino ad oggi il mattone è stato il protagonista delle costruzione edili, nei prossimi anni potremmo vedere case e palazzi realizzati con materiali innovativi o di riuso. Da più di vent’anni lo studio britannico di architettura Waugh Thistleton Architects progetta costruzioni interamente in legno, un materiale sostenibile che richiede meno costi sia per la produzione che per l’impiego edile.
Oltre che i paesi ricchi, anche quelli più poveri stanno allargando i propri orizzonti a modelli alternativi. A Chiang Mai, città situata nella Thailandia settentrionale, la facoltà di ingegneria ambientale ha realizzato per i propri studenti un campus ricavato da 22 vecchi container di spedizione. Si tratta di un esempio di riuso edilizio che minimizza l’uso del cemento a favore di un materiale di scarto. In Thailandia infatti gli edifici sono costruiti principalmente in calcestruzzo colato, che è una delle principali fonti di gas serra.
Insomma la transizione sostenibile è appena iniziata e già diverse imprese hanno compreso i benefici che può dare.
La scommessa del legno
Oggi l’edilizia off-site, cioè quella legata ai moduli prefabbricati, rappresenta un’opportunità per tutti gli attori del mercato: dai costruttori agli acquirenti. Rispetto a quella tradizionale richiede meno tempo per la costruzione, meno burocrazia e meno impiego di risorse. Il legno, oltre a essere un materiale naturale, si presta perfettamente all’edilizia del futuro.
Se fra i progettisti italiani esiste ancora qualche titubanza, in Gran Bretagna c’è chi ha deciso di puntarci il proprio nome. Lo studio internazionale Waugh Thistleton Architects ha deciso di progettare solo immobili in legno. Una scelta che può sembrare azzardosa, ma che invece ha dato allo studio risonanza in tutto il mondo. Il legno che gli architetti usano per i progetti è quello lamellare, cioè tagliato da un unico tronco e incollato su più strati, adatto agli edifici prefabbricati. Fondato nel 1997, Waugh Thistleton Architects ha sviluppato progetti che oggi sono dei veri e propri modelli di architettura. Come il Murray Grove, primo palazzo al mondo destinato all’alloggio urbano costruito interamente in legno massiccio con scale e ascensori. Completato nel 2009 in 49 settimane, l’edificio conta 29 appartamenti disposti su 9 piani. Negli anni lo studio ha firmato progetti in legno come il Bushey Cemetery, il padiglione a Lancaster House in occasione delle Olimpiadi del 2012 in grado di ospitare 300 persone e l’Anthony Timberlands Center in Arkansas.
Ma quali sono i vantaggi del legno lamellato? Innanzitutto per la produzione richiede meno occupazione del suolo e meno superficie in altezza. Quanto ai benefici per i compratori, consente di risparmiare soldi e tempi.
Il riuso dei container
Oltre alla sperimentazione di materie di prime, anche adottando materiale di scarto è possibile costruire edifici resistenti. Il campus dell’International Sustainable Development Studies Institute (Istituto Internazionale di Studi sullo Sviluppo Sostenibile) a Chang Mai dimostra che è possibile recuperare materiali come i container per costruire edifici. In realtà la tecnica del riutilizzo di container va avanti già da molti anni, dato che l’assemblaggio degli elementi è semplice. Per ricavare finestre e porte è sufficiente occorre tagliare le lamiere, mentre per organizzare gli spazi basta accostare due o più container all’interno dei quali è possibile ricavare stanze separate oppure dare luogo a uno spazio unico. Talvolta necessita di un rinforzo con travi e pilastri in ferro o acciaio.
Nel mondo esistono esempi di edifici con container, come una residenza a Santiago del Cile esiste una residenza ricavata da dodici container per il trasporto merci e un asilo antisismico in Giappone.
L’idea delle eco-capsule
Ma la sostenibilità abitativa sta abbracciando anche il mondo delle tiny-house, quelle case di piccole dimensioni che si possono trasportare e che si adattano a tutti gli ambienti. Sul mercato infatti esistono le eco capsule, delle unità abitative con un doppio sistema di produzione energetica: eolico e solare. Realizzate dall’omonima azienda slovacca, le Eco-capsule dalla forma ricordano delle navicelle spaziali e misurano 8,2 metri quadrati. Gli interni conservano un design funzionale all’utente, con un divano letto per due persone, una cucina composta da lavello, un piano cottura, un tavolo, tanti scomparti per contenere vestiti, provviste e attrezzature e un bagno dotato di doccia e toilette. Una soluzione intelligente per l’alloggio che può essere utilizzata per diversi usi, come caravan (dato che dispone di ruote) a per chi si trova senza dimora.
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_ di Matteo Melani