Sono state indispensabili ma hanno generato un inquinamento di proporzioni immani. Ecco alcune soluzioni creative per fronteggiare l’emergenza ambientale
Fin dall’inizio della pandemia i dispositivi di protezione individuale sono stati considerati essenziali per impedire la diffusione del Covid19, ma nel contempo sono anche emersi i gravi problemi legati al loro smaltimento. Per questo gli scienziati di tutto il mondo stanno studiando metodi per riciclare le mascherine.
Le mascherine inquinano più di quanto immaginiamo
A livello globale vengono utilizzate 129 miliardi di mascherine ogni mese; ogni minuto ne vengono utilizzate 3 milioni e se ne buttano 3,4 miliardi ogni giorno. (Studio di Environmental Science rivista scientifica bisettimanale pubblicata dalla American Chemical Society). Sono numeri impressionanti e, se non vengono smaltite correttamente, finiscono nei fiumi e in mare. Tutti abbiamo visto le fotografie di uccelli e pesci imprigionati nelle mascherine e nei guanti dispersi nell’ambiente. Uno studio del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’università di Milano Bicocca ha dimostrato che una singola mascherina, abbandonata ed esposta ad agenti atmosferici e alla luce per 180 ore, rilascia centinaia di migliaia di particelle microplastiche del diametro di poche decine di micron. Inoltre le mascherine non contengono solo polipropilene e poliestere, sono state trovate anche tracce di piombo, antimonio, rame e inquinanti vari. Lo smaltimento in discarica non è l’ideale, come sempre la soluzione più sostenibile è il riciclo. Per questo gli scienziati si stanno attivando per trovare il modo più efficace di riutilizzare i dispositivi usa e getta.
Mascherine utilizzate per costruire strade
Un’interessante proposta arriva dai ricercatori del Royal Melbourne Institute of tecnology che hanno spiegato quanto sia urgente affrontare l’impatto ambientale con un approccio multidisciplinare e collaborativo. Dalla loro ricerca è emerso uno straordinario potenziale nel campo dell’edilizia civile: mescolando le mascherine monouso con macerie edili è possibile produrre materiale da usare nella costruzione delle strade. Per realizzare 1 km di strada a due corsie servono circa 3 milioni di mascherine. È una soluzione di economia circolare che ottiene un duplice risultato: smaltire sia le mascherine che le macerie, ottenendo un prodotto perfetto per la realizzazione di strade e marciapiedi.
Altre interessanti proposte di riciclo
Sono molte le aziende innovative e startup che si stanno dedicando a studiare percorsi alternativi alla discarica. Ad esempio l’azienda francese Plaxtil, mescolando le mascherine a resine, ha ottenuto una nuova plastica che serve per fabbricare apri-porta (strumenti per aprire le porte senza toccare le maniglie) e visiere protettive, cioè altri oggetti utili alla lotta contro il coronavirus. Un altro progetto pilota di economia circolare condotto dal Fraunhofer Institute ha dimostrato che è possibile trattare le maschere facciali (triturandole e poi convertendole con un processo termochimico in olio di pirolisi) in modo da estrarne materia con cui fabbricarne di nuove. Gli scienziati che stanno sperimentando questa tecnica assicurano che i risultati sono molto incoraggianti. A questo proposito, ricordiamo che le mascherine vengono utilizzate quotidianamente in vari ambiti lavorativi, sanitario in primis. Se per noi sono un oggetto “superato” non lo sono affatto per moltissime persone.
Soluzioni artistiche dalla Corea del Sud
Uno studente ventitreenne della Kaywon University of Art and Design ha raccolto personalmente 10.000 mascherine usate più una tonnellata di difettose da una fabbrica locale. Dopo aver tolto gli elastici le ha fuse a 300° in uno stampo creando dei pratici sgabellini a 3 gambe che sono diventate la sua tesi di laurea!
Il riciclo “Fai da te”
Anche le famiglie si sono inventate semplici idee di riciclo. Sembra che l’opzione più in voga sia la “mascherina cattura polvere”. Basta fissarla alla scopa con gli elastici, oppure, se togliete gli elastici, potete usarle come panno per spolverare i mobili. Non dimentichiamo, però, che poi le mascherine vanno sempre gettate nella raccolta indifferenziata!
Altre storie e idee di riciclo?
Qui le puoi trovare!
_Mirella Protti