Si trova sull’isola norvegese di Spitsbergen e accoglie nel suo deposito sotterraneo milioni di campioni di semi, patrimonio inestimabile di biodiversità
La banca dei semi delle Svalbard – Svalbard global seed vault – è un vero e proprio tesoro di biodiversità scavato nel ghiaccio. Apre soltanto 3 volte all’anno per evitare che il contatto con agenti esterni possano danneggiarne il contenuto. L’ultima volta ha aperto a ottobre 2022 e ha accolto oltre 40 mila semi in più.
Un tesoro di campioni
Sono milioni i campioni di sementi contenuti nella banca delle Svalbard, moltissimi arrivano da Paesi lontanissimi. E ogni anno ne arrivano di nuovi. Per la prima volta, lo scorso anno, anche Paesi come Iraq e Uruguay hanno contribuito ad arricchire questo enorme patrimonio dell’umanità, il primo con 418 varietà di specie coltivate e spontanee, il secondo con 1.892 semi di grano e orzo. Inutile dire che più semi arrivano e più il tesoro della “banca del giorno del giudizio” (“doomsday seed vault”) diventa consistente. E il motivo di tanta importanza è facilmente intuibile: se un giorno una pandemia, una catastrofe dovesse distruggere gli ecosistemi mondiali non tutto andrebbe perduto. Difficile che accada? Non proprio, basti pensare che i cambiamenti climatici già mettono a rischio il nostro patrimonio naturale di biodiversità.
La struttura
La banca dei semi, come dicevamo, si trova sottoterra, in un luogo sicuro ai piedi di una montagna, a circa 120 metri dalla superficie. Un tunnel conduce ai depositi, 3 sale isolate da uno spesso strato di permafrost, elemento naturale della zona che aiuta a conservare il contenuto. Per arrivare al tunnel solitamente i semi vengono trasportati su carrelli in confezioni perfettamente chiuse e protette da involucri in alluminio. Grazie alle condizioni della struttura non sussiste il pericolo che marciscano: l’energia elettrica alimenta i depositi ma proprio il permafrost e la roccia assicurano una temperatura di -18 gradi centigradi.
Vi chiederete quanti siano i semi presenti alle Svalbard. Nella banca sono conservati 1,194,944 campioni di ben 5,974 specie, secondo i dati ufficiali.
Anche in Italia si conservano i semi
per evitare che si “estinguano”… leggi come!
_Andrea Solari