Il progetto Organica di Milecee, la cantante che compone utilizzando le piante come strumenti musicali
Che mondo sarebbe senza musica? È difficile immaginarlo. Dalla nascita della radio e soprattutto dall’esplosione del rock and roll, la musica è ormai parte integrante delle nostre vite.
La sperimentazione, fuori dalle classifiche e dalle radio, percorre strade sempre diverse, spesso impensabili, verso la ricerca della musica del futuro. Una di queste ricerche ha preso una strada… naturale. Vi raccontiamo il progetto Organica di Milecee, in cui la natura è protagonista e la “voce” delle piante sostituisce quella degli uomini.
Ognuno di noi ha una colonna sonora che ha accompagnato tutti i momenti da ricordare e che continua a farlo come sottofondo nelle attività di tutti i giorni. Le mode, i generi e le modalità di ascolto si modificano ma la musica continua a seguirci e a supportarci giorno dopo giorno.
Rispetto ai grandi compositori del passato è cambiato anche l’approccio allo strumento musicale. La tecnologia ha permesso a generazioni di musicisti di sperimentare sul suono, manipolando le sue sorgenti attraverso gli strumenti digitali. E questo è sicuramente un grandissimo esempio di sperimentazione.
La musica del futuro tra algoritmo e natura
Milecee è un’artista unica nel suo genere. Progettista ambientale e musicista, nel 2003 ha esordito con un album sperimentale dal titolo Formations e da allora ha coltivato i suoi progetti musicali nel nome dell’ecologia e della sostenibilità, ambasciatrice per un futuro pulito e green.
La designer britannica definisce se stessa come “un’artista sonora che compone musica elettronica organica attraverso gli impulsi vitali delle piante”. Con piccoli elettrodi attaccati alle foglie raccoglie le frequenze e le trasforma in suono grazie a un programma da lei stesso sviluppato (PiP – People’s Interface for Plants).
L’algoritmo incontra le strutture naturali, il respiro, i movimenti e l’energia delle piante da suoni diventano musica. Si tratta di musica elettronica creata a partire da materia viva e organica per raccogliere le inedite sensazioni del mondo naturale, l’occasione per scoprire la voce della natura e apprezzarla attraverso la mediazione della musica.
Lo studio di registrazione è il suo giardino, le piante gli strumenti della sua orchestra.
L’attività delle piante è registrata in tempo reale, con gli impulsi bio-elettrici codificati attraverso il programma PiP che permettono a Mileece di comporre scorci sonori utilizzati non solo per brani ma anche per installazioni artistiche e performance dal vivo.
Ricerca sonora per soluzioni urbane
L’obiettivo dell’artista è la promozione e l’educazione all’ecologia attraverso la tecnologia e le arti.
Una musica del futuro per accompagnare il cambiamento verso la cultura del sostenibile: proiettata in avanti nel rispetto della natura.
Un esempio interessante è quello delle installazioni del programma PiP’s Plant Parlour, tenutesi a Londra nell’ottobre-dicembre 2019. I visitatori di questi piccoli salotti mobili hanno interagito con una serie di piante dotate di sensori in grado di amplificare le onde cerebrali. La comunicazione invisibile tra uomini e piante attivava e animava generatori di luce e stimoli sonori per l’intera visita dando vita… ad una colonna sonora Organica!
Pip’s Plant Parlour è stato progettato per portare natura e cultura nelle aree urbane. Attraverso la partecipazione dei visitatori, l’installazione puntava al loro benessere psicologico, migliorando le loro emozioni positive e – perché no – ispirandoli a uno stile di vita più salutare.
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_ di Simone Picchi