Il futuro è a impatto zero e si moltiplicano i progetti architettonici innovativi che puntano alle energie rinnovabili per la produzione e il consumo energetico.
In questa corsa al cambiamento trovano spazio anche le strutture scientifiche e universitarie, alimentate senza l’utilizzo di carboni fossili per garantire spazi urbani liberi da emissioni nocive per il nostro pianeta.
Il museo della scienza della città universitaria di Lund, in Svezia, si inserisce tra i progetti più interessanti, non solo dal punto di vista della sostenibilità ambientale ma anche dal punto di vista dell’architettura. Un’area culturale green, con il suo auditorium, le sue esposizioni e gallerie, i laboratori e gli uffici – e uno spazio di ristorazione -, dove il futuro ecologico è a portata di mano.
Una struttura dove ogni visitatore può contribuire alla sua alimentazione, insieme all’energia solare prodotta dall’insieme delle costruzioni.
L’originalità di uno spazio museale a energia solare
Lo studio COBE di Copenaghen ha sviluppato un progetto che, sin dallo studio iniziale, ha avuto come obiettivo l’integrazione tra l’architettura creativa e la resa climatica e ambientale.
Per la realizzazione del museo su due piani, prevista entro il 2024, sono state scelte delle soluzioni a impatto zero: dal legno come materiale principale per la costruzione, alla volontà di alimentare gli edifici esclusivamente con l’energia solare, senza contare la presenza di un serbatoio di acqua piovana per evitare gli sprechi di questo bene prezioso.
Creativa (e sostenibile) la scelta di progettare un grande parco energetico.
Questo sarà posizionato direttamente sul tetto a forma concava, che nei suoi 1600 metri quadrati coperti da celle solari (in grado di produrre l’energia necessaria al fabbisogno del museo) prevede anche la presenza di una piattaforma di osservazione scientifica.
Ma le sorprese non finiscono qui! Lo stesso perimetro presenterà delle biciclette energetiche per permettere ai visitatori di collaborare alla generazione di elettricità attraverso le loro pedalate.
Inoltre, l’edificio – con il suo atrio circolare a vetrate – sarà attraversato da un ampio spazio verde dalla ricercata biodiversità (in termini di piante e alberi selezionate), collegato direttamente ai parchi vicini e a un canale in grado di raccogliere l’acqua eccessiva in caso di precipitazioni abbondanti. Senza contare che questo spazio, insieme all’intero distretto in cui verrà costruito, verrà raggiunto da un apposito tratto dei trasporti urbani.
Un quartiere per la scienza
La scelta di un nuovo museo ecosostenibile in città è parte del più ampio progetto di costruzione del distretto Science Village Scandinavia.
Il quartiere, a pochi passi dal centro storico di Lund, diverrà uno spazio di eccellenza nell’ambito della ricerca delle energie rinnovabili. Oltre al museo è già attivo il MAX IV, una delle strutture di ricerca sui raggi X più avanzate del mondo, ed è in costruzione l’ESS, importante istituto europeo per lo studio dell’energia pulita. Entrambe realizzate con soluzioni hi-tech a impatto zero.
La realizzazione dell’ESS è legata a doppio filo con quella del museo di scienza: il riscaldamento di tutti gli ambienti museali sarà garantito dal sistema di canalizzazione dal calore in eccesso prodotto dall’ESS, attraverso un sistema di pompe e tubazioni che collegano le due strutture.
L’intera area, grazie alla complessa integrazione tra energia solare e cinetica delle biciclette del museo delle scienze, al particolare riutilizzo dell’energia termica e all’assorbimento dell’anidride carbonica delle tre strutture, garantirà l’assenza di emissioni nell’atmosfera.
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_ di Simone Picchi