Limiti di velocità ridotti approvati dal Consiglio Comunale, che segue la scia di altre grandi città europee. Ma l’applicazione è ancora lontana
Parigi, Bruxelles, Zurigo… e ora anche Milano, che intende aumentare le tratte cittadine in cui vige il limite di velocità a 30 km/h. La decisione arriva dal Consiglio Comunale del capoluogo lombardo, che ha votato a maggioranza l’ordine del giorno che impegna il sindaco ad introdurre tale limite sulle strade urbane dal 1° gennaio del 2024. In Italia soltanto Bologna ha avviato il percorso per diventare Città 30.
Troppi incidenti stradali per eccesso di velocità
Gli obiettivi del provvedimento sono quelli di garantire la sicurezza dei pedoni, migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento acustico.Secondo l’ultimo rapporto di ACI/Istat oltre il 70% degli incidenti in Italia avviene in ambito urbano e tra le prime cause di scontri e investimenti compare l’eccesso di velocità, che provoca il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti. Quanto all’inquinamento atmosferico, le frenate brusche causate dalle pastiglie dei freni e dagli pneumatici rilasciano particelle dannose nell’aria. A Milano si trovano già strade con il limite a 30 km/h, la proposta del Consiglio dunque le aumenterebbe di numero.
Milano quindi prova a cambiare rotta, ma nelle ultime settimane in realtà il sindaco Beppe Sala ha leggermente frenato, sottolineando che l’iter sarà comunque lungo e che occorre considerare vari aspetti; la data di entrata in vigore forse quindi slitterà.
Gli esempi di altre città in Europa
Nel 2021 capitali come Parigi, Bruxelles e Zurigo hanno introdotto misure per limitare la velocità in diverse zone. Ad esempio, nella capitale francese circa il 60% delle strade urbane dispone l’obbligo di velocità a 30 km/h, mentre sulle altre assi viarie il limite è sceso da 70 km/h a 50 km/h. A Bruxelles, invece, dopo l’abbassamento dei limiti sono state installate più di 60 telecamere fisse e autovelox; il ricavato delle multe finisce in un fondo per la sicurezza stradale per migliorare le infrastrutture e realizzare campagne di sensibilizzazione.
Obiezioni al limite dei 30 km/h
Ovviamente misure di questo tipo scardinano il paradigma tradizionale che da decenni tende a convincerci che le auto siano padrone delle strade, quando in realtà ogni strada dovrebbe essere a misura di tutti, pedoni, ciclisti, persone con disabilità che hanno diritto di spostarsi senza trovare ostacoli sul proprio cammino. Secondo molte associazioni di trasporto e consegne le loro attività risultano molto più complicate se i limiti di velocità scendono… ma tanti articoli di cronaca ci spingono a chiederci se il problema non sia piuttosto il numero totale di consegne richiesto giornalmente ad ogni singolo corriere e il ritmo inumano preteso da alcune grandi aziende di questo settore. Anche a Milano sono arrivate le prime contrarietà, ad esempio il Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) sostiene che a causare incidenti siano in primis la guida distratta, con il cellulare o con il navigatore e non l’eccesso di velocità. Sappiamo però che i dati continuano a mostrare la velocità in cima alle cause di incidenti.
Vantaggi della riduzione della velocità
Chiediamoci allora quali siano stati i risultati ottenuti dall’introduzione di questo limite. A Parigi il traffico veicolare è calato di circa il 5% rispetto agli anni precedenti negli ultimi anni perché le persone sono state persuase a prendere i mezzi pubblici più frequentemente. Anche la qualità dell’aria è migliorata. A Bruxelles nel 2021 si sono ridotte sia le morti (5 del 2021 contro le 11 del 2020) che il numero di feriti gravi (121 del 2021 contro i 121 del 2020).
Certo, un limite non basta, ma i dati ne dimostrano i benefici. Pensiamo ad esempio alla maggior sicurezza in zone cruciali come quelle attorno alle scuole e a punti sensibili delle città. Ridurre la velocità massima concessa significa concedere ai pedoni una maggiore sicurezza anche in termini psicologici. In generale non basta ovviamente introdurre un limite in alcune aree per ridisegnare la mobilità urbana. Occorre una visione d’insieme. Chiudiamo con una considerazione dell’Organizzazione mondiale della sanità per ricordare che ogni norma e ogni aspetto va seguito con costanza, dal contrasto all’abuso di alcool al potenziamento dell’uso delle cinture di sicurezza e dei caschi. Sono tanti piccoli cambiamenti insieme a creare città migliori.
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_Matteo Melani