Sei studenti di design hanno lanciato un’idea per utilizzare in agricoltura la lana sprecata in Alto Adige
Durante l’hackathon “Onda Z @ Klimahouse 2021”, organizzato per raccogliere idee per contrastare la crisi climatica, un gruppo di sei studenti (2 ragazzi e 4 ragazze) della facoltà di Design della Libera Università di Bolzano tra i 19 e i 23 anni si è aggiudicato la vittoria per aver ideato Lokalana, una soluzione pensata per risolvere il problema dello spreco di lana in Alto Adige, regione che nel complesso raggiunge circa le 60 tonnellate annue. La fibra tessile naturale, secondo il progetto presentato dal team vincitore, potrà essere riutilizzata per la creazione di coperture e fertilizzanti nel settore dell’agricoltura, un ciclo completo che abbraccia la materia prima dall’inizio alla fine.
Lokalana per un’agricoltura più verde
La lana è un materiale dalle innumerevoli proprietà, tra cui quella di essere termoisolante e compostabile, due caratteristiche che ben si combinano con il mondo dell’agricoltura. Infatti il team Cyclops, questo il nome del primo classificato all’hackaton, si è prefissato l’obiettivo di non creare nulla da zero ma semplicemente di sfruttare qualcosa di già esistente. E allora perché non salvare tutte quelle 60 tonnellate di lana di pecora che la regione dell’Alto Adige ogni anno brucia senza offrirgli una seconda possibilità?
La prima fase di questo processo consisterebbe nel creare delle coperture – teli in lana – per proteggere le coltivazioni dagli sbalzi di temperatura e dai raggi UV. Una volta che la materia prima si degrada, si è pensato di riutilizzarla come fertilizzante – grazie allo zolfo che viene rilasciato nel terreno – per la pacciamatura, una tecnica che protegge il suolo mantenendo il calore durante la stagione fredda e creando un ambiente più fresco con quando aumentano le temperature. Un’idea semplice ma che si traduce in una svolta decisiva e circolare anche per il mondo dell’agricoltura e che ha permesso ai suoi ideatori di ottenere un ciclo di consulenze per lo sviluppo del progetto con NOI Techpark di Bolzano, un Hub dell’innovazione dell’Alto Adige dove aziende e istruzione collaborano a nuovi progetti di ricerca e sviluppo.
Oltre alla riduzione degli scarti di lana, però, Lokalana indirettamente punta ad abbattere il ricorso alla plastica e prodotti chimici, e a muoversi verso un approccio sempre più sostenibile. In questo le nuove generazioni mostrano di avere una determinazione e dedizione a ricostruire un mondo più green, forse perché sono consapevoli di essere i cittadini del futuro e di dover fare qualcosa di concreto per chi verrà dopo di loro.
Da dove è nata l’idea?
L’hackaton, come raccontano due dei membri del team Cyclops, è stata la miccia che ha innescato tutto il processo e che ha trasformato un pensiero astratto in soluzione concreta. La questione della lana in Alto Adige è un tema caldo che doveva essere in qualche modo risolto e che durante un viaggio nel Mar Baltico si era palesato con urgenza: un membro del gruppo si era infatti trovato a parlare con un pastore dopo aver notato la quantità di lana bruciata perché inutilizzata. Da questa conversazione avvenuta a km di distanza dall’Italia questo problema pressoché sconosciuto ha preso forma e, nel tempo, ha ispirato la nascita proprio di Lokalana.
Quando è arrivata quella mail dall’Università che invitava gli studenti all’hackaton, il gruppo non poteva che accettare questa sfida, dare sfogo alla propria voglia di fare, tirarsi su le maniche e lavorare. Dopo aver studiato le caratteristiche della lana e aver constatato che alcune delle sue caratteristiche innate le permettevano di essere impiegata anche a fini agricoli, il gioco era fatto. Perché ricorrere alla plastica o a materiali chimici quando la risposta è lì davanti a noi e non ha bisogno di essere creata da zero?
Un piccolo progetto allo stato embrionale che punta a crescere e a essere impiegato da sempre più realtà. Per il momento i primi a beneficiarne saranno il mondo del giardinaggio e dei biocoltivatori e poi chissà magari in futuro anche i coltivatori industriali potranno trarne giovamento. A volte basta guardare le cose semplicemente da una prospettiva diversa.
Sono tantissimi gli esempi di riciclo e riuso creativo
che partono da piccole idee. Scoprine altri sul blog di Eicom
_ di Alice Nicole Ginosa