Versatile e resistente, risorsa naturale e sostenibile, nel futuro prossimo potrebbe essere anche una possibile fonte energetica
La crisi climatica cui siamo testimoni è il prodotto di decenni di corsa sfrenata allo sfruttamento delle risorse naturali e alla cattiva gestione delle emissioni e delle scorie di produzione.
Il consumo incontrollato di risorse ci costringe ora a una rincorsa costante al reperimento di risorse energetiche; in un periodo di consumi alle stelle come quello attuale il ruolo della ricerca diventa centrale per trovare alternative sostenibili.
Se da un lato il nostro Pianeta ci appare sempre più stremato da questa corsa rovinosa, dall’altro non smette mai di stupirci per la quantità e qualità di risorse che – ancora e nonostante tutto – è in grado di offrire per tentare di cambiare direzione.
Pensiamo al bambù. Lo sapevate che le sue caratteristiche uniche e le proprietà pratiche lo rendono un alleato formidabile per la salvaguardia dell’ambiente? Forse sì, ma siamo certi che quanto segue vi stupirà.
Le caratteristiche del bambù
Partiamo dalle basi, letteralmente.
Il bambù ha una capacità di crescita e rigenerazione senza eguali. A differenza di altre piante legnose dal fusto duro come il pino o la quercia, è in grado di raggiungere la maturità in pochi anni (alcune specie addirittura in tre anni) e non è necessario abbattere l’intera pianta per prelevare il suo legno (basta solo tagliare le estremità). La combinazione di queste qualità è quindi utile non solo per la raccolta, ma anche per il mantenimento dell’ecosistema poiché non contribuisce alla deforestazione.
La sua corteccia è in grado di resistere a terremoti e cicloni ad alta intensità, anche meglio dell’acciaio. Invece, la radice molto forte aiuta a prevenire l’erosione del suolo grazie a un sistema radicale fittissimo che mantiene salda la terra e previene lo smottamento dei terreni in caso di piogge forti o vento.
Un “mangiaCo2” naturale… e l’ambiente ringrazia
Il “superpotere” più forte è senz’altro la capacità di assorbire grandi quantità di anidride carbonica. L’”International Bamboo and Rattan Organization”, organizzazione internazionale impegnata nella ricerca e nella promozione di questo materiale come risorsa sostenibile, ha documentato che il sistema di fotosintesi della pianta di bambù permette alle sue piante di assorbire CO2 e convertirla in ossigeno, migliorando l’aria.
Le capacità antibatteriche rendono inoltre la pianta immune dai parassiti e dai batteri, una qualità che rende quasi del tutto inutile l’utilizzo di prodotti chimici e pesticidi che vengono invece impiegati in maniera intensiva nella coltivazione.
Un valido aiuto nella produzione
Crescita rapida e capacità rigenerativa ma anche versatilità, a partire dal ciclo di produzione.
Il bambù richiede meno acqua rispetto ad altre piante utilizzate per la produzione di legno o altri materiali. Un risparmio notevole per una risorsa fondamentale come l’acqua che rimane la più importante di tutte, da preservare ad ogni costo considerato anche che – rimanendo sul tema della produzione – l’utilizzo del bambù riduce l’impatto idrico negativo.
Dalla costruzione di edifici alla produzione di imballaggi, fino ai mobili, pavimenti o tessuto per abbigliamento. Il bambù si presta bene come alternativa sostenibile ai materiali più utilizzati.
La sua versatilità e la forte resistenza agli agenti atmosferici e all’azione degli insetti nocivi è inoltre adatta per tutti quei prodotti che hanno bisogno di bassa manutenzione e ai quali si richiede di durare nel tempo.
Un futuro da risorsa bioenergetica?
La crescente domanda di energia e il problema dello smaltimento dei rifiuti richiedono soluzioni alternative e sostenibili. Ed è qui che entra nuovamente in gioco il bambù.
Gli studiosi dell’istituto MATE, tra i più importanti centri universitari ungheresi, riconoscono a questa pianta del potenziale come fonte di energia. La sua formidabile biomassa e l’alto contenuto di cellulosa possono essere degli alleati per la produzione di biogas, biochar e bio-oli. Alcune tecniche particolari di pirolisi e fermentazione della biomassa in futuro potrebbero essere adatte nel processo di produzione di biocarburanti di seconda generazione. Ad oggi questi sistemi sono ancora in fase di studio per rendere più efficienti ed economici il pretrattamento e la conversione del bambù nella produzione di bioenergia.
Il bambù può diventare una nuova risorsa nelle rinnovabili…
mentre il caffè rischia di diventare un bene di lusso
_Simone Picchi