L’artista veronese Dario Gambarin, nella sua ultima opera realizzata con trattore e aratro, ha lanciato un messaggio per la COP26 di Glasgow
Agire subito per limitare il riscaldamento globale e proteggere il mondo: questo l’appello lanciato da Dario Gambarin nella sua ultima opera di Land Art. L’artista veronese si è rivolto ai quasi 200 leader mondiali che hanno partecipato a inizio novembre alla Cop26 di Glasgow, la Conferenza delle Nazioni Unite riunita per discutere dei cambiamenti climatici. Gambarin, che dal 2004 realizza a Castagnaro in provincia di Verona i suoi quadri naturali, ha utilizzato come di consueto un terreno come tela e un trattore e un aratro come pennelli. Il risultato è un’opera d’arte grande circa 26.000 metri quadrati che riporta la scritta “Cop26 Glasgow 2021” con una foglia e una colonnina di mercurio vergate nella terra del suo paese natìo, un messaggio rivolto ai grandi del mondo che, con le loro scelte strategiche, possono ancora fare qualcosa per salvare il pianeta.
Da Dostoevskij a Papa Francesco
Dario Gambarin, impegnato dal 1993 in mostre personali, collettive e performance di recitazione, musica e pittura, è considerato tra i più grandi artisti contemporanei di Land Art. La tecnica di realizzazione delle sue opere è essenziale, la terra viene decorata con i mezzi agricoli solitamente utilizzati per coltivare i campi: oltre a ciò tanta creatività, attenzione e occhio critico per ciò che accade nel mondo. Per avere una visione completa ed esaustiva delle sue opere è necessario osservarle dall’alto: in questo modo si possono scorgere i volti, e i messaggi, di Barack Obama, Papa Francesco, Nelson Mandela ma anche Greta Thumberg, Leonardo da Vinci, Dante Alighieri, Joe Biden, Ludwig van Beethoven, Vladimir Putin e tra gli ultimi Fedor Dostoevskij, ritratto in occasione dell’anniversario della nascita, nel 1821. “L’arte – ha dichiararo Gambarin – è un’avventura dello spirito, del pensiero e dell’immaginazione creativa. Solo chi ha il coraggio di affrontare questo viaggio con libera volontà, assumendosi il rischio della propria integrità, può esplorare queste sfaccettate realtà”.
Dall’arte alla politica
La Land Art è una forma d’arte contemporanea nata negli Stati Uniti tra il 1967 e il 1968, grazie alla sua essenza effimera, si è posta come espressione anti-formale in antitesi con il figurativismo della pop art e con le fredde geometrie della minimal art. L’artista di Land Art lavora sul territorio naturale, specie negli spazi incontaminati come deserti, laghi salati, praterie,mare, terreni incolti. La Land Art, nel mondo e nell’arco del tempo, è stata utilizzata anche per esprimere opinioni politiche: solo 10 anni fa, nel 2011, sul confine tra Polonia e Ucraina è stata realizzata un’opera rappresentante un pesce che occupava una parte del territorio polacco e parte di quello ucraino. Il messaggio era di protesta per le scelte governative attuate: con l’entrata della Polonia negli accordi di Schengen, infatti, tale confine è divenuto molto meno agibile rispetto al passato creando malcontento nella popolazione.
Italia, land art da Nord a Sud
Oltre alle opere di Dario Gambarin, sono molti gli esempi di Land Art dislocati da nord a sud dell’Italia. Per citarne alcuni ricordiamo il Parco di Sculture del Chianti, situato tra il borgo di Pievasciata e Vagliagli. Qui si può visitare un vero e proprio museo all’aperto dove sono state esposte opere e sculture di artisti internazionali. A Pampeago, nella Val di Fiemme, c’è Respirart, il museo a cielo aperto più in alto in Italia. Artisti locali e internazionali hanno popolato il territorio con sfondo le guglie dolomitiche del Latemar: in questo caso ogni opera viene sottoposta al fluire del tempo e all’azione degli agenti climatici. A Tusa, in Sicilia, esiste invece la Fiumara d’Arte, uno degli itinerari più visitati e apprezzati dagli appassionati di Land Art: anche in questo caso le realizzazioni degli artisti internazionali hanno come sfondo scenari naturali incredibilmente suggestivi.
Scopri altri esempi di sensibilizzazione
attraverso arte e cultura
_ di Marilisa Cattaneo