Uno spettacolo coinvolgente in cui Daniele Ronco, dal palco, trascina il pubblico in una riflessione collettiva sulle sorti del Pianeta
“Il vero viaggio non è cercare nuovi paesaggi ma avere nuovi occhi”: questa nota frase di Marcel Proust è il filo conduttore de “L’altro mondo”, spettacolo prodotto da Mulino ad Arte a cui abbiamo avuto il piacere di assistere nei giorni scorsi.
Sul palco, Daniele Ronco interpreta questa particolare trasposizione teatrale del libro omonimo di Fabio Deotto in cui gli spettatori diventano protagonisti e la loro percezione dei temi ambientali si fa centrale rispetto alla rappresentazione.
Lo spettacolo, con la regia di Luigi Saravo, è andato in scena al Teatro Filodrammatici di Milano dal 21 al 24 marzo ed è supportato dal CNR, che si occupa di attivare i propri presidi territoriali per individuare le criticità dei singoli territori e creare una rete diffusa che favorisca l’incontro fra il progetto artistico e i luoghi in cui viene ospitato.
Un emozionante viaggio insieme al pubblico
Lo spettacolo è liberamente tratto dal libro “L’altro mondo. La vita di un pianeta che cambia” di Fabio Deotto, giornalista e scrittore, che ha viaggiato due anni con lo scopo di raccogliere testimonianze dirette sul cambiamento climatico. Ogni luogo è simbolo di un mondo che l’essere umano si ostina a voler mantenere inossidabile, ma che ormai non esiste più.
La pièce, ispirandosi al testo di Deotto, coinvolge nella prima fase gli spettatori e li invita a scrivere le proprie percezioni sul tema. Il loro ruolo è quindi attivo e centrale. Le riflessioni raccolte verranno successivamente rielaborate da Luigi Saravo e restituite nell’ultima parte dello spettacolo dalla voce di Daniele Ronco. A questo punto entra in scena anche un’altra protagonista: la bicicletta. Ma niente spoiler: seguite Mulino ad Arte per scoprire quando sarà il prossimo appuntamento con “L’altro mondo” e capirete!
Il racconto della crisi climatica nella vita quotidiana
Nella seconda parte dello spettacolo si entra effettivamente nell’ “Altro mondo” e si affronta l’impatto della crisi climatica sulla vita di tutti i giorni e sulla gente comune. Il protagonista, con la sua straordinaria vitalità, ci racconta quattro viaggi in luoghi molto diversi e molto lontani tra di loro. Sono posti dove la crisi climatica è già evidente ma non ancora estrema, non ancora così grave da fare paura.
Ed è qui che grazie alle parole di Daniele Ronco emerge il vero problema: continuiamo a credere che sia tutto sotto controllo e ci ostiniamo a mantenere uno status immutato.
“Vediamo solo ciò di cui andiamo in cerca e andiamo in cerca solo di ciò che conosciamo”, scriveva Goethe. Una frase perfetta per descrivere l’atteggiamento dell’umanità di fronte alla questione climatica: l’essere umano sta restringendo la propria visione a ciò che conosce e comprende, illudendosi caparbiamente che vada tutto per il verso giusto e non ci sia nulla di cui preoccuparsi. E invece è giunto il momento di cambiare la nostra prospettiva e ricalibrare le nostre esigenze per adattarci al cambiamento… ma non è facile perché non siamo ancora toccati da un’urgenza impossibile da ignorare.
Durante lo spettacolo si alternano momenti drammatici e momenti comici, preoccupazioni e sorrisi. Non mancano incontri con personaggi visionari che propongono soluzioni più o meno condivisibili o realisticamente attuabili. A volte si tratta di risposte tecniche dell’uomo che si oppone alla natura e in qualche modo la sfida, a volte di risposte che invece mettono l’uomo in dialogo con la natura, anche attraverso quel potentissimo mezzo che è l’arte.
“L’altro mondo” è uno spettacolo attuale, interessante e vivace, prezioso per raccontare piccole storie di cambiamento e per sensibilizzare chi ancora è convinto che la crisi climatica sia un problema lontano. Il messaggio è chiaro: dobbiamo essere consapevoli che siamo all’interno di un’emergenza e che sono comunque molte le opportunità per costruire un mondo diverso.
L’altro mondo – piccole storie di cambiamento
da un’idea di Daniele Ronco e Luigi Saravo
drammaturgia: Daniele Ronco
ispirato a “L’altro mondo” Fabio Deotto
drammaturgia di improvvisazione “monologo collettivo” di Luigi Saravo
con Daniele Ronco, Luigi Saravo
regia Luigi Saravo
in collaborazione con Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
produzione Mulino ad Arte
_Milli Protti